“L'avvio della fase 2, la riapertura di alcune attività e l'allentamento delle misure restrittive, porterà ad un aumento della domanda di mobilità. Come organizzazione sindacale stiamo lottando affinché questa ripartenza sia commisurata all'effettiva possibilità di rendere sicuri i luoghi di lavoro.” Così Fabio Quaretti, Segretario Provinciale Filt Cgil, che continua: “La ripartenza non potrà che essere graduale, ma è prevedibile che assisteremo ad un aumento di utenti che chiederanno, con giusta ragione, di fruire di un trasporto pubblico efficiente e sicuro".
"Nella prima fase dell'emergenza - prosegue - abbiamo registrato non poche criticità col servizio di TPL, ma, grazie ad un serrato dialogo con ATC, siamo riusciti ad ottenere delle condizioni di lavoro che riteniamo ragionevolmente tutelanti. Certamente, l'aumento di passeggeri metterà alla prova il sistema di lavoro che abbiamo concordato e sarà fondamentale proseguire il confronto per accompagnare la graduale riapertura, ma l'obiettivo primario resta quello del contenimento del contagio e la salvaguardia della salute di utenti e lavoratori.”
Continua Quaretti: “Chi sostiene che la cosa giusta da fare sia semplicemente tornare alle condizioni precedenti il lockdown sbaglia e sottovaluta clamorosamente la gravità della situazione. Ritornare a prima vorrebbe dire assistere nuovamente a scene come quelle immortalate nelle ormai famose immagini dei lavoratori degli appalti di Fincantieri ammassati alla fermata dell'autobus. Questo per la FILT CGIL sarebbe inaccettabile. Il trasporto pubblico dovrà necessariamente essere ripensato per proseguire e rilanciare la sua preziosa funzione di garantire gli spostamenti particolarmente per le fasce più deboli. Questa rivoluzione implica necessariamente un importante investimento in termini di risorse che deve giocoforza partire dal livello nazionale.”
Conclude il segretario Filt: “Esprimiamo il pieno sostegno ai delegati sindacali in azienda che faticosamente e quotidianamente stanno concordando le migliori condizioni possibili in una situazione di difficoltà tra le peggiori dal dopoguerra. La salute e la sicurezza di utenti e lavoratori deve venire prima di ogni altra cosa e siamo convinti che garantirle sia l'unica soluzione possibile per rilanciare il servizio di trasporto pubblico.”