L'Associazione Ambientalista, nel ribadire il proprio NO al turbogas, accusa il governo di una pericolosa ambiguità: "da una parte si proclama il Green New Deal e la decarbonizzazione, e dall’altra si procede in modo burocratico e inerziale salvaguardando le proposte di Terna e dei produttori di energia".
Ha pesato nell'incontro del 27 a Roma l'assenza del Ministero dell'Ambiente e il sostanziale atteggiamento ondivago del Mise, che a Terna ha delegato la decisione di fare o meno la centrale, e a Enel ha chiesto e delegato la scelta di progetti che andrebbero a garantire l’occupazione che a suo dire si perderebbe.
"Alla richiesta di Legambiente e dei Sindacati di un tavolo nazionale - ha dichiarato Stefano Sarti Vice Presidente Legambiente Liguria - che faccia chiarezza sulle reali necessità di metano per la messa in sicurezza della rete su tutto il territorio nazionale, la sottosegretaria Todde ha sostanzialmente ribadito la posizione presentata a luglio, non tenendo conto né del cambio di governo né della volontà del parlamento, né di cosa si sta muovendo in Europa su Fondo giusta transizione".
"C’è uno strabismo impressionante su questa partita energetica che sarebbe strategica - dichiara Maria Maranò della Segreteria Nazionale di Legambiente - Ma le ambiguità non finiscono: "quanto alla Regione abbiamo ascoltato due posizioni: l’Assessore allo sviluppo economico che dà per scontato che si faccia la centrale e chiede solo più investimenti per garantire occupazione e sviluppo, e l’Assessore all’Ambiente che chiede la Via dove la Regione potrà esprimersi".