Nella cattedrale di Cristo Re alla Spezia, in particolare, il vescovo ha presieduto sia la Messa di mezzanotte, nel corso della quale ha deposto il Bambino nel presepe, sia la Messa pontificale nel giorno di Natale.
La sera di Natale ha presieduto la Messa solenne nella basilica concattedrale di Sarzana. Nel corso delle celebrazioni da lui presiedute, monsignor Palletti ha sottolineato ancora una volta il significato di questa solennità, così sentita dal popolo cristiano: "Il Dio di Israele si fa vicino a noi nel modo più semplice, umano, comprensibile, tangibile. E nel contempo ci interroga profondamente, affinché in quel Bambino noi scopriamo Lui, redentore del mondo".
"E in Lui – ha proseguito il vescovo – scopriamo ogni fratello bisognoso".
Palletti ha poi sottolineato come la nascita del Bambino richiami la profondità dell’annuncio evangelico, e insieme l’unicità del Signore Gesù: "E’ questa la nostra fede – ha detto –, simboleggiata nel segno della croce: credere che il figlio di Dio si è fatto uomo come noi, prendendo una umanità piena, come la nostra, in un gesto divino nel quale, con il mistero trinitario, si manifesta l’annuncio della nostra salvezza".
"Il nostro Natale, dunque, goda veramente di quella gioia che l’angelo ha annunciato ai pastori e che noi vogliamo vivere nella pienezza della nostra fede". Nel corso della giornata di Natale, il vescovo si è inoltre recato alla Cittadella pace di Pegazzano, ormai “storica” sede della Caritas, per portare il suo saluto alle diverse decine di persone senza fissa dimora alle quali è stato offerto il “pranzo di Natale”, grazie all’impegno di molti volontari e volontarie, di ogni età.
Erano presenti anche il direttore della Caritas don Luca Palei e padre Gian Luigi Ameglio, superiore del convento francescano di Gaggiola, dove opera come è noto un’importante mensa gratuita per le persone in difficoltà, di recente potenziata.