“Il Piano di finanziamento regionale e ministeriale, denominato PRUACS, decadrà se entro l'inizio del 2020 il soggetto attuatore – ovvero le cooperative di cui tutti conoscono le sorti e che hanno comunicato nel frattempo il subentro di un nuovo operatore – non realizzerà 33 alloggi a canone sostenibile. La decadenza comporterà, quale conseguenza, l'obbligo di restituzione del finanziamento milionario già erogato per la realizzazione del programma.
La mancata realizzazione del 2° lotto della pista ciclabile invece non incide affatto sul programma: non implica alcun definanziamento né tanto meno comporta alcun danno alla collettività, come invece affermato improvvidamente da parte del comitato Sarzana Che Botta. Stiamo faticosamente lavorando per cercare di evitare o quanto meno contenere l'impatto che l'eventuale decadenza di questo disastroso progetto avrà sulla finanza pubblica, ennesima eredità di scelte folli del passato”.
Così l'assessore all'urbanistica Barbara Campi, che continua: “Sulla pista ciclabile nessuna dimenticanza: il Comitato che si autocelebra come depositario di verità assolute, sostiene forse che vada ultimata una pista nel nulla del comparto totalmente inattuato e inattuabile del Botta? Il Comitato, in ritardo di qualche mese, forse sostiene che possa essere progettato e realizzato un ulteriore lotto della pista ciclabile nelle proprietà di RFI e altri promesse in vendita a SPS in liquidazione? Il Comitato, e non è la prima volta, grida alla stampa interpretazioni e semplificazioni a tratti imbarazzanti, collegando in questo caso la mancata realizzazione della pista a un danno che questa Amministrazione avrebbe causato alla città: nulla di più falso. Una cosa invece è vera: il progetto Botta è un autentico disastro che pesa e che peserà sulle spalle dei cittadini, come molte volte denunciato dallo stesso Comitato che una volta approfondiva, mentre ora, nell'ansia di urlare allo scandalo e additare un colpevole, evidentemente meno”.