Due vittorie al Picco (Entella e Novara) un pareggio a Venezia e tre sconfitte (nell'ordine, Palermo fuori e Carpi in casa nelle prime due giornate, per finire Salerno ieri all'Arechi) sono il bilancio dello Spezia in un inizio stagione dai forti contrasti chiaroscuri. Non si discute la serietà della società, né la decisione dopo anni di sprechi di voler raddrizzare il budget, quello che lascia perplessi è in realtà altro. La sterilità offensiva (3 gol in 6 partite) è figlia di un mercato piuttosto approssimato in merito alle priorità tattiche della squadra. Ad oggi Gallo per il suo 3-5-2 dispone di 7 difensori centrali (con Terzi, Ceccaroni, Giani, Capelli, Masi, Calabresi e Corbo) senza contare che uno dei tre in questo momento è De Col, che sulla carta doveva essere quinto destro di centrocampo. L'erede di Migliore sul binario di sinistra, l'uruguagio Walter Lopez, non si discute per qualità difensiva, grinta e carattere, ma in fase di impostazione deve ancora convincere del tutto: senza i due laterali di spinta che garantiscano palle giocabili alle punte il modulo di Gallo parte già con un grosso deficit. Tutto sommato il centrocampo è il reparto più equilibrato, con un giusto mix di gioventù (Maggiore, Vignali, Pessina e Acampora) e esperienza (Giorgi, Bolzoni e Juande) a patto che i "vecchi" riacquistino una condizione di forma accettabile alla svelta. A oggi il reparto risente dell'inesperienza che si deve mettere ovviamente in conto, ma a risentirne è il gioco complessivo dello Spezia, specie in fase offensiva dove alle punte non sono garantite molte palle giocabili in verticale. Quello che sembra fino a questo momento il reparto meno "pensato" è sicuramente quello offensivo. Con Shekiladze messo fuori rosa senza dargli neppure una chanche, Okereke che sembra un ottimo prospetto per la Lega Pro, Soleri goleador nella Primavera della Roma che rimane seduto in panca restano Granoche, Forte e Marilungo. Sulla carta nomi di un certo peso, sul campo ancora lontani dal trovare trame accettabili, scarsa o nulla l'intesa tra la coppia Granoche-Forte, così come tra Marilungo che dovrebbe dare il "la" alle azioni d 'attacco. È uno Spezia che quest'anno dovrà lottare per salvarsi, trovando tra le mura del Picco punti preziosi grazie anche al calore del suo pubblico, meno numeroso delle ultime stagioni ma forse più unito nel sostenere la squadra, almeno questo si è visto nelle due vittorie contro Entella e Novara.
Probabile che a Gennaio il Ds Andrissi dovrà essere bravo a pescare almeno un jolly offensivo capace di buttarla dentro. Cacia (ora al Cesena) e Rodriguez (autore della doppietta all'Arechi, in prestito dal Chievo) erano sicuramente abbordabili anche last-minute, peccato essersi incaponiti con la favola di Gilardino e Diamanti, per non parlare di Cassano.
Un'appendice di "fantacalcio" che coinvolge direttamente il patron Gabriele Volpi, che malgrado stia trascorrendo un periodo di relax in Italia continua a non farsi vedere al Picco, tenendosi comunque in contatto telefonico e preferendo presenziare alle feste della pallanuoto (lo sport che ha nel cuore) a Santa Margherita. Dei tre solo l'ex Palermo è un giocatore già pronto e in grado di fare la differenza: il Gila oltre alla supponenza nel gestire i rapporti con lo Spezia era già piuttosto bollito l'anno scorso nel Pescara, mentre Fantantonio - ricordiamo, lo aveva ingaggiato in serie A il Verona e ha salutato tutti in ritiro - potrebbe dire ancora la sua una volta persi quei 10 chiletti di troppo, ricominciando ad allenarsi duramente, nella migliore delle ipotesi sarebbe pronto per il girone di ritorno. Su Cassano ha speso parole Volpi su Sky dopo averlo conosciuto appunto a Santa Margherita, con un mai dire mai (che riguarda anche Gilardino) che potrebbe essere foriero di novità già dalla prossima settimana.
Foto- Serie B ConTe.it: Salernitana - Spezia: Gallo (La Presse)