Un legame indissolubile quello che lega il centrocampista ungherese dello Spezia Adam Nagy e il tecnico Luca D'Angelo. L'allenatore, dopo l'esperienza insieme a Pisa, lo ha voluto fortemente qui nel Golfo dei Poeti per cercare di vivere un'altra cavalcata con un finale, si spera, diverso. Nagy, durante l'intervista concessa in esclusiva a noi di Gazzetta della Spezia (Leggi qui l'intervista completa), ha raccontato il loro rapporto e quali cambiamenti ha notato nel suo allenatore dall'arrivo a Spezia.
«D’Angelo è cambiato tanto. Sono ormai quattro anni che sto con lui, fatta eccezione per i primi sei mesi dello scorso anno, e secondo me è cresciuto parecchio. Quando perdi una finale (si riferisce alla sconfitta in finale play off contro il Monza), ti fa male sicuramente ma ti aiuta a crescere e a prendere esperienza. Lui è diventato ancora più bravo. Riesce a gestire lo spogliatoio al meglio e ovviamente non è facile. Questo perchè siamo tanti e ognuno di noi vuole giocare, ognuno ha la sua personalità. Molto difficile gestire una squadra di calcio, però, è fondamentale in un campionato così equilibrato e lungo. Lo spogliatoio unito ti può portare lontano. Lui è sempre molto preparato, da istruzioni chiare e dirette. Per esempio il modo in cui prepara gli angoli e sulla punizioni, anche se ovviamente bisogna avere anche chi calcia bene come Esposito».
Un lavoro importante quello di D'Angelo che, però, secondo Nagy, coinvolge tutto lo staff: «Anche Taddei (Vice Allenatore ndr) ci aiuta tanto su come posizionarci, sia in fase offensiva che difensiva. D’Angelo non fa tutto da solo, anche il suo staff è ottimo. Taddei, ad esempio, è uno che parla di più durante l’allenamento. Aiuta tanto il giocatore e da una grossa mano. Ma in generale tutto lo staff è ottimo, è un bellissimo ambiente, bellissima gente che vuole creare qualcosa di speciale e spingersi oltre».