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Ivo Iaconi racconta Luca D'Angelo: "Persona sincera, gli auguro di arrivare in A con lo Spezia" In evidenza

di Luca Vaccaro - Una lunga chiacchierata con mister Ivo Iaconi, allenatore di Luca D'Angelo nel 1999/2000: i due condussero la Fermana alla storica promozione in Serie B

Lo Spezia in campionato sta volando. Otto vittorie, sei pareggi e zero, sì, zero sconfitte segnano un ruolino di marcia impressionate. Sono tanti gli ingredienti che fanno grande questa squadra ma uno, forse il più importante, è sotto gli occhi di tutti. Parliamo ovviamente di mister Luca D'Angelo, uomo simbolo della rinascita, capace di riportare l'aquila in cielo dopo due anni di oblio. Schietto, diretto ed estremamente efficace: la carriera da allenatore di D'Angelo parla per lui, ma noi di Gazzetta Della Spezia abbiamo voluto riavvolgere il nastro. Ci siamo fatti aiutare da chi Luca D'Angelo lo ha allenato, quando in campo scendeva con la solita grinta di ora, ma con gli scarpini e la palla tra i piedi.

«Non avrei mai detto che, una volta terminata la carriera da giocatore, Luca D'Angelo potesse fare l'allenatore». Inizia così la piacevole chiacchierata con Ivo Iaconi, raccolta dai nostri microfoni. Dopo aver chiuso la carriera da calciatore nella stagione 1992/1993, Iaconi ha iniziato un lungo percorso da allenatore, cominciato nel 1994 sulla panchina del Taranto e terminato nel 2014/15 alla guida del Brescia, da cui è stato esonerato proprio dopo una sconfitta contro lo Spezia. Tanti i giocatori passati sotto la sua gestione ma, qualcuno, è rimasto particolarmente nel suo cuore. Uno di questi e proprio Luca D'Angelo, attuale tecnico dello Spezia Calcio. Insieme, i due, sono stati protagonisti di una magica impresa: condurre la Fermana alla storica promozione dalla Serie C alla Serie B nel 1999/2000.

«Luca (D'Angelo ndr) era un difensore centrale di grande acume tattico, con un fisico imponente e una grande velocità, atipica per un calciatore della sua stazza, che gli consentiva di essere fenomenale nei recuperi - racconta Iaconi a Gazzetta Della Spezia. - Un giocatore tatticamente molto evoluto, bravo sotto questo punto di vista. Ai tempi era un giocatore moderno, che, secondo me, avrebbe potuto giocare tranquillamente anche nel calcio di adesso».

Nonostante lo spiccato senso tattico, Iaconi non si sarebbe mai immaginato che D'Angelo potesse raggiungere un livello così alto nelle vesti di allenatore. «Si capiva già allora che avesse una "visione" del gioco da allenatore, ma caratterialmente non avrei mai pensato potesse diventarlo - spiega Iaconi. - D'Angelo era ragazzo estroverso, simpatico e gioioso. Sarà che quell'anno erano tutti molto legati e l'ambiente era molto scherzoso. Non ho potuto, però, non notare il grande cambiamento avuto in questo senso quando è divenuto allenatore, anche se con le persone a cui è legato è rimasto quello che conoscevo».

D'Angelo era una delle figure chiave nello spogliatoio della Fermana, sia per il mister che per i compagni.«Avevo un rapporto ottimo con lui. Quell’anno l'ambiente era eccezionale e c'era un gruppo di alto livello, altrimenti non avremmo mai vinto quel campionato - dice Ivo Iaconi. - D’Angelo era ritenuto un leader dello spogliatoio. Era un giocatore importante all’interno del gruppo sia in campo che da un punto di vista caratteriale». Un legame, quello tra D'Angelo e Iaconi, rimasto ancora oggi.«Ho un rapporto intimo con lui. Ci vediamo poco, ci sentiamo qualche volta, ma il legame con lui è sempre stato ottimo».

Ed è proprio il modo di porsi di D'Angelo che, secondo Iaconi, gli consente di essere apprezzato da tutti i suoi calciatori. «Una persona gioviale ma, soprattutto, sempre sincera. Credo sia proprio "sincerità" la parola giusta per definirlo. Questa sua peculiarità gli consente di essere apprezzato dai suoi calciatori, perchè tutti si sentono apprezzati e parte della causa proprio per la sua schiettezza e totale sincerità nei loro confronti». 

Se da giocatore D'Angelo non ha mai avuto modo di tastare la Serie A, Iaconi è convinto possa raggiungerla da allenatore.«Guardando il suo curriculum e osservando i risultati ottenuti credo che sicuramente possa arrivare in serie A, anzi, secondo me ci sarebbe già dovuto arrivare perchè lui ha sempre fatto bene da quando allena. Dai tempi del Rimini in poi ha sempre ottenuto ottimi risultati. Però, adesso non è più come un tempo quando i risultati erano determinanti per fare un salto di qualità. Purtroppo, nel calcio di oggi non sono solo i risultati a portare in alto. Lui è poco pubblicizzato, passa quasi inosservato e ciò mi spiace particolarmente. - aggiunge Iaconi con un filo di rammarico. - Tuttavia deve guardare avanti e continuare così. Non ha sbagliato praticamente nulla nella sua carriera, per cui aldilà di come andrà a finire questo campionato credo meriti la Serie A, perchè sta facendo un lavoro enorme anche quest’anno ed è sotto gli occhi di tutti».

L'allievo ha superato il maestro. «Non credo di essere in grado di dare consigli a una persona matura come lui, che ha ottenuto grandi risultati. Non ne ha bisogno - afferma con grande orgoglio l'ex allenatore. - Lo vedo molto completo sia da un punto di vista morale ed etico che da un punto di vista di qualità professionali».

Infine, Ivo Iaconi conclude l'intervista con l'augurio più bello. «A cuore aperto, l’augurio che faccio a Luca è vincere il campionato e di andare in Serie A con lo Spezia. Non so se i tifosi del Pisa apprezzeranno, probabilmente non potrò più andare in piazza dopo aver detto questo (ride ndr). Però anche D’Angelo stesso è stato a Pisa e riesce a farsi apprezzare ugualmente da entrambe le tifoserie. Io da allenatore del Pisa ho fatto un derby solo con lo Spezia e non me la sono passata tanto bene - aggiunge Iaconi sorridendo. - Oggi sono contento per Luca e non avevo dubbi potesse farsi apprezzare dai suoi tifosi». 

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