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Il "fuoco" di Colak e l'entusiasmo di Djankpata, entrambi travolti dal calore del Picco In evidenza

Questa mattina la presentazione ufficiale dei due nuovi giocatori aquilotti.

In altri tempi si sarebbero presentati come "il vecio e il bocia", anche se entrambi hanno faccia e fisico da ragazzino: a giorni 31 anni per il bomber tedesco giramondo Antonio Colak, 19 anni compiuti in aprile per Halid Djankpata.

"Oggi presentiamo due calciatori importanti - ha esordito soddisfatto il Ds Stefano Melissano - due operazioni degli ultimi giorni di mercato. Halid è nazionale italiano Under 19, cresciuto nell'Everton e ci auguriamo possa essere un nostro futuro gioiellino, Antonio non ha bisogno di molte presentazioni, la sua carriera parla da sola, e non deve pensare ad altro che a fare gol. A tal proposito voglio ringraziare il Parma per aver consentito lo svolgimento dell'operazione che ha portato Antonio qui e ringrazio entrambi i calciatori per aver accettato con entusiasmo il nostro progetto e la nostra piazza".

"Ringrazio tutti per la bellissima accoglienza che ho ottenuto e per la fiducia che ho sentito fin dal primo colloquio con il Direttore e con mister D'Angelo. Le due settimane trascorse in gruppo mi hanno lasciato ottime sensazioni, sono molto soddisfatto della mia scelta. Nella mia carriera ho sempre lavorato al massimo, non tutte le stagioni sono uguali, ma dove ho avuto fiducia e continuità ho sempre segnato. Anche qui mi sono messo al servizio della squadra e del mister e darò sempre il massimo, in allenamento così come in partita. È ovvio che per un attaccante il gol è importante, ma bisogna sempre ricordarsi che ognuno di noi rappresenta un singolo pezzo della squadra e quello che conta è il risultato finale, a prescindere da chi segna: un attaccante può lavorare anche per i compagni, per far salire la squadra ed essere un punto di riferimento, poi ovvio che noi giochiamo con due attaccanti, e dovremo essere bravi a farci trovare dentro l'area di rigore. In attacco la concorrenza non manca, ma a prescindere da chi scenderà in campo l'importante è che ciascuno di noi abbia ben assimilato ciò che vuole il mister, in modo da trovarci a memoria tra compagni, a prescindere dalla coppia. La Serie B inoltre è un campionato notoriamente difficile, quindi a prescindere da chi segnerà, l'importante sarà sempre portare a casa più punti possibili e alla fine guarderemo la classifica per vedere dove saremo arrivati. Il calcio italiano non ha ancora visto il vero Colak: ho scelto lo Spezia perchè il club mi ha voluto fortemente e fatto sentire la fiducia, questo è molto importante per un calciatore; io ho il fuoco dentro, voglio dimostrare il mio valore, voglio dimostrare all'Italia chi è il vero Colak e ogni giorno farò il massimo".

Con quali caratteristiche?
"Come attaccante lavoro per cercare di sfruttare al meglio le occasioni che si presentano, perchè in Italia le occasioni possono essere pochissime, e bisogna esser cinici e cattivi dentro l'area di rigore; a Parma giocavamo con un sistema d'attacco differente, qui le punte sono due e in primis dovremo essere in zona gol per mettere dentro i palloni che arriveranno".

Obiettivi?
"Preferisco tenerli per me, non fare proclami. Quello che posso dire è che cercherò di fare il massimo per portare più punti possibili alla squadra. Ho trovato una squadra molto forte, che gioca forte perchè si allena forte, e sono convinto che quest'anno potremmo toglierci tante soddisfazioni".


Giovanissimo ma con le idee altrettanto chiare Halid: "Questo per me sarà un anno di crescita, dopo aver fatto 7 anni nell'Everton fino all'U 21 avevo capito che dovevo cambiare aria, in queste due settimane ho trovato molte differenze, qui in Italia si fa molta più tattica rispetto all'Inghilterra. Come centrocampista mi piace molto cercare la profondità, corsa palla al piede, mi ispiro calcisticamente a Pogba".

Entrambi in panchina nella partita vinta contro il Cesena, entrambi colpiti dal calore del Picco: "Dopo il pareggio di Soleri - ricorda Colak - in panchina ho detto che avremmo vinto perchè nell'aria si respirava profumo di impresa grazie al nostro pubblico e dopo la rete di Bertola è stata apoteosi. I tifosi sono la nostra energia, ci trascinano ad andare oltre i nostri limiti e come si è visto, tutti uniti possiamo vincere anche senza il portiere e all'ultimo secondo, perchè niente è impossibile".

"Uno stadio davvero caloroso - ha ribadito Djankpata - anche se per il troppo entusiasmo si è fatto male il Direttore, davvero un tifo incredibile".

 

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