Come non bastano cinque risultati utili consecutivi a cantar vittoria, così non è sufficiente per fortuna una sconfitta, sia pur pesante come quella contro la Feralpisalò, per gettare via quanto di buono fatto.
Ma al di là della sconfitta, maturata a parere della maggioranza degli osservatori per le scelte sbagliate del tecnico Luca D'Angelo, che ha rivoluzionato la squadra confidando di avere in rosa ricambi adeguati - smentito dai fatti – ha lasciato perplessi un altro aspetto.
Nel dopo partita di uno scontro diretto perso contro una squadra matricola ci si sarebbe aspettato un intervento pubblico del Responsabile dell'area tecnico Eduardo Macia, arrivato, invece, soltanto il giorno seguente o dell'Ad Andrea Gazzoli, ovvero dei volti attuali della società.
Invece nessuno di loro ci ha messo la faccia o la parola, lasciando di fatto solo mister D'Angelo, apparso allo stadio come il capitano di un vascello alla deriva.
Oltretutto facendo delle critiche non al direttore di gara o a questo o quell'aspetto della gara, ma al presidente della Feralpisalò: al di là del fatto che potesse avere pienamente ragione nel merito il tecnico aquilotto, quel tipo di critica e osservazione sarebbe stato più opportuno venisse fatta da qualche dirigente dello Spezia, e non di certo da parte del tecnico.
Evidentemente in società qualcuno deve aver intuito la questione, facendo divulgare a nome dello stesso Macia il comunicato con il quale si ribadisce fiducia al tecnico, e ci mancherebbe altro.
Alla fine, oltre al pugno nello stomaco rappresentato dalla classifica, a pesare è anche questa atmosfera societaria che appare sempre più distante dalla piazza dei tifosi a far pensare il peggio.
Come ha postato sui social un tifoso con ironia amara, dopo il doppio presidente (Philip e Robert Platek), il doppio Ad (Andrea Gazzoli e Nicolò Peri), il doppio DS (Eduardo Macia e Stefano Melissano) e il doppio mister (prima Massimiliano Alvini, ora Luca D'Angelo), sarebbe davvero il colmo essere spettatori anche della doppia retrocessione.
