Un primo tempo come ci si aspettava, con l'Inter padrona del gioco grazie ad un fraseggio tecnico di alta qualità, di fronte uno Spezia con tanta buona volontà ma, forse, troppo in soggezione di fronte ai titolati avversari, con errori banali nei fondamentali e malgrado tutto almeno due buone palle da sfruttare meglio.
Lo zero a zero del primo tempo non racconta fedelmente la cronaca della prima frazione di gioco, impreziosita da 4 parate di Dragowski che, oltre a parare il rigore a Lautaro con un tuffo felino, ha compiuto sempre sul numero 10 nerazzurro almeno altre due prodezze.
Apparso sotto tono Lukaku, per fortuna dello Spezia, ma il motore della squadra di Inzaghi gira rotondo da destra a sinistra, controllando con scioltezza il centrocampo e proponendosi sempre pericolosamente in avanti.
E lo Spezia? Ancora una volta dimostra nei fatti che il 3-5-2 non gli appartiene, al netto del valore degli avversari di turno. Malgrado le due punte quasi mai si presenta con pericolo dalle parti di Handanovic, anche se il folletto Agudelo oltre a correre come un matto sfiora anche il gol con una verticalizzazione delle sue.
La ripresa è tutta da vivere, certo è che lo Spezia deve gettare il cuore oltre l'ostacolo e cercare di rendersi più pericoloso, per non rischiare di rimanere schiacciata nella propria metà campo in una specie di tiro al bersaglio.