Primo tempo di orgoglio e carattere per lo Spezia di fronte alla corazzata Napoli: magrado le nove assenze nelle fila aquilotte, e malgrado il Napoli schieri la migliore formazione possibile, compreso il diffidato Kim in difesa, tutto sommato i primi 46' sono filati via con un buon ritmo e le due squadre sempre pronte a ripartire.
Più Napoli che Spezia nel primo tempo, anche grazie al pessimo arbitraggio del brindisino Di Bello, evidentemente in soggezione verso il Club campano, che non solo ha fischiato quasi a senso unico ma ha risparmiato da un giallo sacrosanto Rrhamani che aveva bloccato con un fallo di ostruzione la ripartenza di Shomurodov in campo aperto.
Evidente la differenza tecnica in campo, ma non così abissale come potrebbero far credere i 35 punti di differenza tra le due squadre. Evidente la maggior fame di punti dello Spezia, che si traduce in più grinta e concentrazione in campo, ma il Napoli dà l'idea di poter passare ogni volta che si presenta con i suoi fenomeni dalle parti di Dragowski, senza contare il potenziale che Spalletti lascia in panchina e che nella ripresa potrebbe fare il suo ingresso in campo.
Oggi un punto resta il massimo traguardo pensabile, ma ci sono ancora 45' più recupero da giocare, in una partita che merita di essere vista e vissuta fino all'ultimo secondo.