L'allievo Motta non supera il maestro Gasperini: lo Spezia esce sconfitto per 5 a 2 dallo stadio Gewiss di Bergamo, sconfitta preventivabile contro la Dea che si conferma squadra di valore europeo per qualità dei singoli e del gioco collettivo.
Aquile sconfitte ma non umiliate malgrado il punteggio, perché nel primo tempo prima di essere passata in vantaggio lo Spezia ha espresso un buon gioco, subendo la reazione dei padroni di casa in ripartenza ma subendo soprattutto il pessimo arbitraggio di Abisso (una conferma contro lo Spezia) che prima ha assegnato un rigore dubbio su fallo di mano di Sala, e subito dopo ha fatto ripetere il rigore a Zapata, forse per un rientro in area troppo precipitoso di Erlic che pochi arbitri in serie A avrebbero sanzionato.
Il passivo pesante porta con sé la buona notizia della doppietta di Nzola, che allo scadere stoppa e tira benissimo su corner di Bastoni dalla sinistra, ma i 5 gol confermano la fragilità difensiva dello Spezia che preoccupa e non poco nel prosieguo di campionato.
Bene Nzola, bene Verde fino a quando è rimasto in campo, non bene invece Sala e Kovalenko, comparse di centrocampo con licenza di gaffe.
Lo Spezia ha retto mentalmente solo un tempo, forse penalizzata dallo scandaloso arbitraggio di Abisso nella ripresa è andato letteralmente in barca, e la girandola di cambi decisa da Motta non ha migliorato la situazione.
La corsa verso la salvezza ricomincia subito, domenica prossima al Picco arriva il Bologna di Sinisa e sarà indispensabile macinare punti prima del tour de Force contro Inter, Sassuolo e Roma.