Soffrendo come delle bestie, forse la peggior partita dello Spezia dalla ripresa post-covid ma alla fine le Aquile tirano fuori il loro cuore bianconero e lo fanno proprio con uno spezzino Doc come Luca Vignali, entrato al 43' e decisivo in chiusura di testa proprio all'ultimo tuffo, un guerriero gettato nella mischia a meritarsi il titolo di migliore in campo perché il suo intervento vale la serie A, non discorsi.
Una partita giocata col freno a mano dallo Spezia, anche comprensibile la pressione psicologica sul gruppo aquilotto, ma stasera non il gioco che ha reso famoso Italiano ma il destino ha deciso che questo pazzo anno, segnato da pandemie e disguidi di ogni genere dovesse essere anche l'anno nel quale lo Spezia conquistava la serie A dopo 116 anni di storia.
Si scatena la festa in campo e partono i fuochi artificiali fuori dal Picco, stanotte Spezia recupera con gli interessi la festa del palio annullata dalla pandemia, e speriamo che i supporters si tengano la maledetta mascherina.
Primi 15' della ripresa da incubo per le Aquile, ancora incatenate alla paura di prendere gol, e come spesso succede proprio al 16' arriva il gol che rimette in partita il Frosinone, che fino a questo momento non ha comunque demeritato sfruttando la debolezza mentale delle Aquile e qualche svista arbitrale di troppo, specie da un arbitro come Sacchi considerato il top della B.
Al 49' il primo corner delle Aquile, ma sul cross di Vitale Nzola gira fuori di testa.
Al 50' perde la palla banalmente Ricci, e Maggiore è costretto al fallo da giallo per bloccare la ripartenza, peccato.
Al 54' pericoloso Ciano da fuori area, lo Spezia continua a sbagliare le cose semplici, ma qualcosa si comincia a vedere nella squadra di Italaino, ancora troppo timida però con troppo tempo ancora da giocare.
E finalmente si rivede il vero Spezia al 57', bella la verticalizzazione con Ferrer che la mette in mezzo per Nzola, pericoloso io Frosinone con la ripartenza e la conclusione alta di testa di Novacovich, alta di non molto.
Al 16' un giallo a Nzola che ha dell'incredibile, mani in faccia al numero 11 che protesta e viene ammonito, nella ripartenza arriva il gol di Rohden lanciato da una magia di Ciano, ma tutto parte da un errore arbitrale.
Al 67' fuori Novacovich per Ardemagni, l'ex dal dente avvelenato per fare male alle Aquile.
Al 72' sosta per bere, Italiano prepara alcuni cambi perché in campo Gyasi e Galabinov hanno problemi, il primo a uscire è il numero 11, al suo posto Mastinu.
Al 77' Italiano non rischia Maggiore ammonito e inserisce Mora.
Al 79' primo giallo a Maiello , ma lo Spezia non tiene pallla, arriva il giallo a Terzi e un altro corner parato da Scuffet.
Spezia nel panico più totale a dieci piu recupero e Nesta mette altri due attaccanti per vincerla, praticamente i ciociari schierano cinque punte, con Citro e Tribuzzi ad appoggiare Ciano, Ardemagni e Paganini.
Ma non bastano, perché il cuore bianconero viene gettato finalmente oltre l'ostacolo, Italiano lascia dentro Galabinov a tenere alti i palloni e inserisce Vignali per Ferrer e Di Gaudio per Nzola, è un finale da brivido ma la Storia oggi vuole scrivere una pagina importante nella nostra città.
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Ricordate: festeggiate responsabilmente!