Ci vuole il grande Vasco per descrivere questa serata: “io che credevo alle favole e non capivo le logiche”. La favola l’hanno scritta le Aquile, l’hanno scritta gli ultras della Curva Ferrovia presente nonostante le porte chiuse, l’ha scritta la città.
Dicevano che era una mission impossible, che sarebbe stata dura. E invece è stato facilissimo interpretare questa favola che ci porta a un passo dal pAradiso (con la A maiuscola): è bastato ricordarsi della maglia (gli uomini in campo) , è bastato ricordarsi della voglia di vincere di tutta una città, è bastato non pensare alle logiche e vivere la favola. Con convinzione, anche quando il rigore del Chievo ci ha fatto vivere attimi ancora palpitanti.
Ce l’hanno fatta, ce l’abbiamo fatta: grazie ragazzi per questa prestazione tecnica ma soprattutto grazie per avere onorato la maglia bianca, per aver lottato su ogni palla, per aver rispettato gli ordini del Mister ma soprattutto per aver creduto alle favole.
In particolare a quella favola che sa trasformare i problemi in opportunità, le debolezze in coraggio e i ragionamenti in passione.
Ma grazie anche ai tamburini ultras che hanno battuto il cuore spezzino per 90 interminabili minuti.
A inizio partita dicevamo che “si può fare, si può fare”. L’hanno fatto, l’abbiamo fatto.
La favola continua: sotto a chi tocca!