"Di Rocco batte Gimondi per distacco", potrebbe apparire un articolo di cronaca sportiva degli anni settanta, è invece il risultato della corsa alla Presidenza della Federazione dove il Presidente Uscente ha battuto con 125 voti contro 79 Norma Gimondi, figlia del famoso Felice Gimondi; al terzo posto l'Umbro Roscini con 10 preferenze ed al quarto il Lombardo Francini con 0 preferenze. Il quorum del 55% richiesto per i mandati successivi al secondo è stato quindi ampiamente superato alla prima votazione, nonostante la presenza di una candidata con un nome di indubbio prestigio nel mondo delle due ruote.
Numeri decisamente importanti anche per il noto commercialista spezzino che ha raccolto ben 119 preferenze, contro le 33 del lombardo Gernetti e le 16 del Valdostano Franco.
Un successo personale eccezionale in considerazione del fatto che Mannelli ha pressochè rastrellato i voti dei delegati di tutte le Regioni italiane, risultato dovuto senza dubbio alle capacità professionali ed alle doti umane che lo hanno portato ad intraprendere e mantenere in questi dodici anni una importante rete di relazioni personali con tutto il territorio nazionale di cui si è avuto riscontro in termini elettorali.
Grande soddisfazione in tutto il gruppo per il successo che non era così scontato visto il clima pre-elettorale, arroventato da attacchi e polemiche senza alcun fondamento e considerato anche i precedenti di numerose altre Federazioni dove i Presidenti uscenti non sono stati riconfermati. Le società non si sono fatte affascinare da un nome importante del ciclismo ma hanno riconosciuto il lavoro svolto in questi anni che ha portato risultati eccezionali in tutti i settori nonostante la scarsità di risorse.
Fra i primi a complimentarsi con Mannelli il Vice Presidente Regionale Alessio Baudone ed il Presidente Provinciale Maurizio Taddei, entrambi presenti in Assemblea.
"L'elezione di Simone è un onore ed una risorsa per il ciclismo provinciale e colgo l'occasione per ringraziare le società, gli atleti ed i tecnici spezzini che ci hanno permesso di esprimere da soli, ben 4 delegati sui 9 a disposizione dell'intera Liguria, dimostrando l'unità del movimento spezzino" afferma Taddei.
Sempre più confermata la definizione con cui Mannelli viene identificato nell'ambiente ciclistico: "il delfino di Di Rocco"; per Lui si prospettano scenari di primissimo piano, intanto lo aspettano altri quattro anni impegnativi, in attesa magari "di prendere il largo" alla prossima tornata elettorale.