Si è svolta lo scorso fine settimana la terza edizione della Regata della Grande Boa –Trofeo Comandante Belloni. Dopo le avventure delle prime due edizioni che hanno fatto nascere la leggenda della boa fantasma, oggetto misterioso e inafferrabile - in perfetta analogia con le vicende del sommergibile rubato e occultato dal comandante Belloni in quello stesso tratto di mare 110 anni fa - la terza edizione della regata, che va consolidandosi nel panorama delle manifestazioni d’altura, ha visto la rottura dell’incantesimo e il coronamento della caccia allegorica a Odas-Italia1.
A rendere altamente sfidante la sua scoperta anche quest’anno ci ha pensato l’alta pressione, che per lunga parte della regata è sembrato volesse perpetuarne l’inafferrabilità, lasciando ciondolare gli equipaggi - dediti a compulsare gli aggiornamenti meteo di dettaglio, forniti dal servizio dedicato di ARPAL Liguria - in una sorta di super doldrums tirrenica. In aggiunta all’avvenuto doppiaggio di Odas, in questa edizione è stato anche possibile realizzare la scenografica uscita in mare aperto della flotta in andatura portante, dal canale di Porto Venere, sotto la chiesa di San Pietro, grazie alla lungimiranza del comitato di regata che ha anticipato la partenza alle 07.00 per sfruttare gli sbuffi della termica da nord-est.
Sono state 23 le imbarcazioni iscritte a questa terza edizione organizzata a Porto Venere, dove l’amministrazione ha messo a disposizione gli ormeggi al porticciolo e offerto un piacevolissimo apericena sulla calata del molo la sera di venerdì. Una cornice splendida con un tempo magnifico, a celebrare una sorta di ideale ritorno a casa del comandante Belloni che proprio a Porto Venere ideò e sperimentò le sue più importanti invenzioni e al quale è stata dedicata una conferenza tenutasi nella Sala consiliare del Comune, nel pomeriggio di venerdì, prima del briefing equipaggi.
Il grande significato e l’impegno profuso da tutti gli equipaggi nel raggiungere la Boa Odas - tenuto conto delle condizioni di vento scarso (che avrebbe determinato per molte barche l’impossibilità di arrivare a Porto Venere entro il tempo limite) e del fatto che la decisione non alterava la graduatoria ufficiale della regata - ha portato il CdR, guidato da Attilio Cozzani di Acquadimare, a stilare una doppia classifica, una coi tempi rilevati in boa e una con quelli all’arrivo, come se si trattasse di due prove distinte.
Nella categoria ORC, che ha visto iscritti 12 equipaggi, ha trionfato No Regret (ICE 52) di Felici Egidi dello Y.C. Parma seguito dal Jeco (J112E) di Carlo Gabbani del C.V. Erix e da Cheyenne (Rodman 42) di Tommaso Oriani del Y.C. Chiavari. Nella categoria Rating Fiv, con 11 equipaggi iscritti, vittoria di Super G (GS 43) di Alessandro Giannattasio dello Y.C. Bergamo, seguito da Mahafaly (Jod 35) della LNI Lerici, e da Mate (RM890) al terzo posto, di Mario Lazzaroni del C.V. Erix.
Partecipata la cerimonia di premiazione sulla terrazza del molo del porticciolo di Porto Venere con la presenza del sindaco, Francesca Sturlese, a sottolineare l’importanza della conservazione della memoria delle vicende marinare legate al territorio come quella del comandante Belloni e del comandante Giampaolo Trucco, Capo dell’Ufficio Tecnico e Materiali Subacquei del COMSUBIN, a testimonianza del riconoscimento tributato dal Raggruppamento all’opera del pioniere della subacquea.
Nel corso della cerimonia, durante la quale sono state distribuite agli armatori sacche di Olimpic Sail ed estintori di bordo della società SI.TE.MAR, è stata anche premiata con un disegno di Davide Besana, ideatore della rotta della regata, la migliore fotografia della Boa effettuata dagli equipaggi. Ad insindacabile giudizio del comitato organizzatore – composto da Attilio Cozzani e dai rappresentanti delle due sezioni di Lerici e Milano della LNI, Maurizio Moglia, Antonio Cataldi, Angelo Maria Belloni e Niccolò Belloni – il premio è andato a Mate di Matteo Lazzaroni per l’originalità del soggetto artistico e la capacità di cogliere l’essenza della “Boa fantasma”: una silhouette gialla dai contorni sfumati e “in movimento” come un quadro futurista, stagliata contro il nero della notte …come quello degli abissi.
Sguardo avanti, dunque! Alla prossima edizione con una partecipazione sempre più nutrita, forti dell’entusiasmo dimostrato dagli equipaggi, del patrocinio degli enti e delle istituzioni, degli sponsor che iniziano ad interessarsi a questa ancora giovane manifestazione e del fondamentale supporto operativo della Sezione Velica della Marina Militare e dei giovani volontari della Lega Navale.
(Foto di Francesco Callipo)