Si sono conclusi ieri, sabato 24 giugno, presso la sede della Sakura Kai La Spezia del maestro Michele Cidale, gli esami per il passaggio di cintura. Una commissione composta dalle cinture nere della Sakura Kai e dalla commissione tecnica regionale ha esaminato gli atleti dei corsi bambini, ragazzi e adulti, che hanno dimostrato un ottimo livello tecnico. Componenti della commissione tecnica il maestro Davide Adami, responsabile regionale Liguria ju jitsu, il maestro Giuseppe Famiani, responsabile provinciale Genova ju jitsu.
La giornata si è conclusa con un’esibizione della cintura marrone Paolo Viscardi e delle cinture nere Maurizio Guarnuto e Salvatore Morale.
Presente alla manifestazione anche il commissario regionale Csen Liguria Roberto Romano che ha portato il saluto del presidente nazionale Francesco Proietti e di tutto lo staff Csen nazionale. Romano ha ricordato non solo che Csen è il primo ente in Italia riconosciuto dal Coni ma anche la coppa Italia del 2022 di Loano, dove hanno partecipato 543 allievi iscritti alle varie gare. Romano ha parlato anche di progetti e stage che devono e dovranno coinvolgere il settore.
L'ASD Sakura Kai è una delle società Tamashii Ryu Ju Jitsu, che ha aderito al centro sportivo educativo nazionale Csen. Il suo obiettivo è quello di promuovere le arti marziali organizzando corsi per bambini, ragazzi e adulti. I maestri seguono gli allievi passo a passo, nell'ottica di sviluppare i talenti e le capacità personali di ciascun atleta. Il maestro Michele Cidale è stato appena eletto responsabile provinciale La Spezia settore ju jitsu.
“Abbiamo concluso la stagione sportiva con gli esami di cintura – ha dichiarato il maestro Michele Cidale - Sono veramente orgoglioso perché i nostri atleti hanno dimostrato a tutti i presenti il livello tecnico raggiunto, la voglia di crescere e la comunione che c’è tra tutti i componenti della Sakura Kai. Sono quindi molto contento di quanto visto oggi. I tecnici regionali CSEN e il commissario regionale CSEN per tutti gli sport, oggi presenti, si sono complimentati con noi, hanno visto l’ottima qualità del lavoro che stiamo portando avanti, e anche per questo motivo faremo parte di un progetto per lo sviluppo del Ju-jitsu in regione Liguria. Ringrazio, quindi, tutti i presenti, tecnici e atleti”.
Sono stati promossi al livello superiore: Bucci Simone, Monticone Pietro, Basile Elia, Renna Cristian, Remagni Ascanio, Paradisi Pietro, Iannello Giuseppe, Corso Samuele, Balderi Tommaso, Di Lorio Riccardo, Mancino Asia, De Blasi Edoardo, Iannello Clarissa, Di Pietro Gabriele, Mirabella Giulia, Perrotta Christian, Perrotta Nicole, Balderi Leonardo, Da Pozzo Giulia, Marini Leonardo, Di Stani Stella, Stellacci Fabio, Sarbunk Elia, Cidale Emma, Morale Samuele, Carraro Alassio, Basile Jacopo, Ravecca Alberto, Iannello Clarissa, Di Pietro Daniele, Basso Michela, Cirina Letizia, Fabiani Barbara, Nicolai Alessio, Tarabugi Simona.
Il ju jitsu
Il Ju Jitsu è un’arte marziale alla cui pratica sono associati i valori etici tradizionali giapponesi: il rispetto per tutti, l’educazione, la gentilezza, l’autocontrollo e la ricerca della perfezione, valori che, una volta appresi, possono essere applicati anche nella propria vita quotidiana. La scala gerarchica, rappresentata dai colori delle cinture, permette al praticante di Ju Jitsu di acquisire la consapevolezza dei propri limiti e dei propri progressi.
Il Ju Jitsu non è incluso tra le discipline olimpioniche, ma è comunque praticato a livello agonistico in tutto il mondo.
Il nome è composto dalle parole jū (o “jiu” secondo una traslitterazione più antica), che può essere tradotto con termini come flessibile, adattabile, cedevole, leggero, e Jutsu, che significa arte, tecnica. In italiano viene quindi spesso tradotto come “arte della cedevolezza” in riferimento al fatto che si cerca di assecondare e non di contrastare la forza dell’avversario.
Il metodo Bianchi
La disciplina del Ju Jitsu è trasmessa attraverso diverse metodologie. La Sakura Kai utilizza il “Metodo Bianchi”.
Il JU JITSU venne importato in Italia da due marinai nel 1908, Pizzolla e Mascardelli, e fu organizzato in ente sportivo con la denominazione di “Federazione Italiana Lotta Giapponese JU JITSU JUDO” da Carlo Oletti.
In seguito fu grazie a Gino Bianchi, che durante una sua permanenza giovanile in Giappone e in Cina apprese i principi e le tradizioni del ju jutsu, che la disciplina venne divulgata in Italia a partire dal 1946 come “Metodo Bianchi”, contribuendo alla realizzazione di uno stile occidentale.
A seguito della morte nel 1964 del Maestro Bianchi, la continuità della disciplina del Ju Jitsu, come disciplina a sé stante, va attribuita all’allievo Maestro Orlandi.
Successivamente fu perfezionato il programma e le tecniche vennero raggruppate in cinque settori, venti tecniche per settore, contraddistinti dalle lettere A, B, C, D, E. A queste cento tecniche base si aggiungono i renraku: si tratta della possibilità di concatenare e abbinare tra loro diverse tecniche del metodo Bianchi.