Rientro a mani vuote, in termini di punti, e con le ossa rotte, visti anche gli infortuni, quello dalla trasferta di Genova che ha visto Trading Logistic affrontare sul loro campo gli universitari del CUS. Punteggio netto a favore dei ragazzi di Costigliolo.
Già privi di capitan Lanzoni che ha terminato anzitempo la stagione per problemi alla schiena, si sono infortunati anche il regista Mandoloni (infrazione ad un gomito subita a muro) ed il libero Briata (ginocchio ko durante un intervento difensivo), inconvenienti che hanno impedito loro di continuare la gara.
Si aggiungono a questo le precarie condizioni di Marini (spalla) e Vaquer (ginocchio) ed il quadro è servito.
Nessun alibi comunque, chi ha giocato al loro posto ha fatto perfettamente la propria parte, gli infortuni fanno parte del gioco e della vita per cui una squadra forte deve imparare a superarli e da questo punto di vista la squadra spezzina ritiene di dover ancora crescere come mentalità.
Un riconoscimento al CUS che ha giocato la partita con grinta e carico di motivazioni per conquistare punti utili alla salvezza. Non solo grinta comunque ma anche contenuti tecnici con Bargi che ha confermato per l'ennesima volta di essere fuori categoria in questa B e Poggio che lo ha assecondato alla grande.
Anche Bellini a tratti ha fatto rivedere le qualità che lo hanno portato per anni ad essere uno degli attaccanti più forti (soprattutto su palla alta) della serie A2. Accanto a questi attori anche tutti gli altri hanno recitato la propria parte ed alla fine il risultato li ha premiati.
Figini, Borello, gli stessi Anghinetti e Pierro hanno confermato di far parte a pieno titolo di questo gruppo. De Muro è titolare fin dalla prima ora e se ne conosce il valore, così come Bonati che messo in qualunque ruolo nel corso della gara ha fornito ovunque un buon rendimento. Trading Logistic torna senza punti, ma con la convinzione di aver lavorato bene, aver costruito un bel gruppo e disputato una stagione al di sopra di ogni aspettativa, una base solida su cui costruire per obbiettivi ancora più importanti.