Il Presidente Maurizio Corona è euforico del ritorno di Jeronimo Garcia e lo presenta così: “Lo abbiamo voluto fortemente perché lui ha rappresentato nell’anno disputato a Sarzana al meglio il senso di appartenenza alla maglia ed alla città. Non ha esitato quando lo abbiamo chiamato, e questo ci onora. Jeronimo per noi non è solo un hockeysta ma uno di famiglia. I suoi valori ed il nostro rapporto vanno oltre l’hockey. Per i tifosi rappresenta tanto e noi siamo contenti di farli felici con questo che per noi è un simbolico regalo".
"Jeronimo Garcia – continua Corona – in questi due anni, prima a Correggio con allenatore Mirko Bertolucci e poi a Sandrigo, ha disputato due ottime stagioni, in Emilia ha trascinato con le sue 26 reti la formazione di Mirko Bertolucci per la prima volta ai play-off, a Sandrigo in questa stagione, nonostante un campionato non all’altezza per la formazione veneta, è andato a segno in 23 occasioni. Per accaparrarsi Jeronimo abbiamo dovuto superare la concorrenza di molti clubs italiani, ma la volontà di rivestire la maglia rossonera da parte di Jeronimo ha prevalso nel momento di scegliere e di questo siamo orgogliosi.”
Queste la parole di mister Mirko Bertolucci che ha fortemente voluto il ragazzo a Sarzana. “E’ il giocatore che desideravo, ha una qualità fisica veramente impressionante — dice mister Bertolucci suo compagno e suo mister a Correggio – uno forte fisicamente, un bel tiro, sa fare gol e assist, uno che spacca la partita perché salta con facilità l’uomo, uno veloce nelle ripartenze, uno che nei tiri da fermo difficilmente sbaglia e poi voleva venire a giocare a Sarzana e io sono contento di riabbracciarlo”.
Il presidente voleva il suo ritorno, ed è stato il primo colpo della nuova stagione dell’Hockey Sarzana, poi la decisione di annunciarlo dopo i due giovani ragazzi argentini. Ed ecco che dal cilindro del Presidente Maurizio Corona esce il ritorno di Jeronimo Garcia, giocatore universale che rientra a Sarzana dopo due stagioni disputate prima a Correggio e poi a Sandrigo.
Ecco le prime parole di Jeronimo Garcia, classe 1998, al rientro a Sarzana prima della partenza per l’Argentina per le vacanze estive.
Le tue sensazioni sul tuo ritorno a Sarzana?
Sono sensazioni bellissime, la gente, l'ambiente. Subito mi hanno scritto tantissime persone per salutarmi. Io e la mia fidanzata abbiamo tanti amici che sentiamo anche come parte della nostra famiglia. È sempre bello giocare davanti alla propria famiglia.
Un anno a Correggio e uno a Sandrigo racconta queste due stagioni.
Gli ultimi due anni mi hanno insegnato tanto. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi giocatori, di essere allenato da grandissimi allenatori come Mirko Bertolucci e Franco Vanzo. Io cerco sempre di crescere il più possibile, di imparare in ogni situazione. Alcune situazioni sono buone e altri non tanto buone. Però posso assicurare che ho imparato di più nelle situazioni non buone. È giusto così, si cresce nella tempesta, dopo ci godiamo il sole.
Cosa ti aspetti dal prossimo anno?
Aspettative? Preferisco non averle. Voglio cercare di affrontare ogni situazione nella maniera giusta, sempre lasciando tutto in pista, sia negli allenamenti come nelle partite. Se riusciamo a fare questo i risultati arriveranno da soli.
Arrivano a Sarzana due giovani argentini, due nazionali under 19 che due anni fa hanno perso la finalissima dello scorso mondiale a Barcellona cosa vuoi dire a loro?
Posso solo dire che in quello che potrò aiutarli possono contare su di me. Sia in pista che fuori. È bello avere dei compagni argentini, loro sono due bravissimi ragazzi, abbiamo giocato contro alcune volte. Tutte due hanno un grande carattere e tanta voglia. Credo possiamo crescere insieme quest'anno e lavorare molto bene.
Giocherai con la Coccarda tricolore sul petto e la prima sfida sarà per la super coppa italiana contro il Trissino e il tuo amico Ipinazar: sensazioni?
Pancho è mio fratello, ma nelle finali bisognerà spaccarci a metà. Ma, bando agli scherzi, credo sia una grandissima opportunità e queste partite te le devi godere dall'inizio alla fine.
Cosa vuoi dire al pubblico di Sarzana e agli Incessanti?
Salutarli tutti, dire loro che li aspetto al palazzetto per tifare e festeggiare insieme. Se loro sono tanti il Vecchio Mercato diventa un ambiente pazzesco dove giocare. E a noi giocatori fa mettere in campo qualcosa in più.