Abbiamo sentito lo spezzino Stefano Mei, presidente nazionale della Federazione dell’atletica leggera, lo sport che alle olimpiadi di Tokio ha (finora) regalato due incredibili e inaspettate medaglie d’oro all’Italia con Tamberi e Jacobs.
“Abbiamo cambiato, anzi i nostri ragazzi hanno cambiato e in qualche modo rifondato e riscritto lo sport italiano”, ci dice Mei da Tokio; “con tutto il rispetto per gli altri sport, ma non c’è nessun altro sport che ha questo impatto: l’uomo più veloce del mondo e l’uomo che salta più in alto sono italiani! Sono dati oggettivi: l’altro giorno a Tokio abbiamo scritto la pagina più importante dello sport italiano di tutti i tempi”.
Stefano Mei, spezzino di nascita (ora vive in Emilia), campione europeo dei 10.000 metri a Stoccarda nel 1986 (davanti ad Alberto Cova e Salvatore Antibo) e argento nei 5.000 nella stessa competizione, è diventato presidente Fidal due giorni prima del suo 58mo compleanno, nel febbraio scorso, non si dimentica della città che lo ha visto nascere e crescere come atleta e come campione, allenato dal suo amico-maestro Federico “Chicco” Leporati, altro grande e storico atleta spezzino.
“Mi auguro davvero che anche da Spezia possano arrivare campioni come questi e spero davvero che si possano organizzare al più presto i campionati assoluti di atletica leggera nella nostra città, migliorando ancora lo stadio”.