Anche il calcio di solo settore giovanile, in provincia, scalpitando scruta l’orizzonte cercando d’individuare quello che sarà il tanto sospirato riavvio dopo lo “stop” imposto dalla pandemia. Un esempio è quella del Follo Calcio.
Il direttore tecnico follese, Michele Pappalardo, è orgoglioso di quanto in biancoblu ci si sia preoccupati di svolgere in casa sfruttando la tecnologia per mantenere i contatti fra gli allenatori e i giocatori. Tuttavia il medesimo lamenta che il campo è un’altra cosa e nel contesto fa difetto la stessa realtà scolastica.
"In effetti la salute non vuol dire solo preservarsi da virus – Rovani ribadisce - ma è anche fisica e mentale e nei giovani quest’inattività sta rischiando di creare problemi, forse pure traumi, che si potrebbero protrarre per molto tempo. Noi saremo sicuramente dalla parte della salute, nonché rispetteremo scrupolosamente le direttive statali e regionali in merito, ma a 360 gradi e quindi confidiamo in una pronta ripartenza. In quest’ottica stiamo pensando a “stage” e “campus” estivi, magari divisi per annata ed aperti a tutti, iscritti del Follo e non; in modo da consentire a bimbi e ragazzi il recupero di parte del tempo perso e prepararli all’inizio della nuova stagione: il tutto agevolato dal nostro ampio e assai attrezzato centro sportivo che ci consentirà di rispettare appunto protocolli e indirizzi che spero siano presto definiti in maniera chiara ed attuabile".
Gran scalpitio, enorme fremito, insomma. Manca “solo” quel “via”.
"La prossima sarà una stagione importantissima – conclude Piero – in cui non mancheranno sicuramente difficoltà e ove servirà la fattiva collaborazione di tutte le parti coinvolte dalla federazione alle società, dai tecnici ai genitori, fino agli stessi ragazzi. Da parte nostra ci stiamo preparando a dovere e, anzi, speriamo che questa sia un’occasione di riavvio in maniera tale da riportare in primo piano la serenità e lo spirito sportivo-educativo che devono essere propri dell’attività “verde”".