"Lo “stop” non si poteva evitare – dichiara il presidente Claudio Baldassini - in ragione del contesto, per quanto rammarico possa esserci, per la mancata possibilità della nostra prima squadra di giocarsi la promozione in Serie C fino all’ultimo. Adesso, speriamo di ripartire dall’organizzazione di qualche raduno estivo, ma per decidere come esattamente muoverci abbiamo bisogno di vedere quelli che saranno i precisi indirizzi dalla federvolley".
Dalla guida gestionale, a quello tecnica, con parola all’allenatore della prima squadra Nicolò Caselli.
"Nel momento della chiusura anticipata la parte agonista che c'è in me ha avuto una reazione di rabbia per il venir meno della possibilità di completare sul campo una stagione davvero brillante. Poi, riflettendo, è giusto così vista la situazione emergenziale. E quest'anno, scudetto a medici, infermieri e volontari".
Fa in sostanza eco ai due il vicepresidente Marco Storti.
"Non solo, ma stavano andando benissimo le stesse nostre squadre di 2.a e 3.a Divisione: fondamentalmente integrate da quelle Under 16. Ora non vediamo l’ora di ripartire, ma dopo tutto quant’è successo bisognerà sapere un po’ di più, tanto per cominciare occorre conoscere quanto e come sarà disponibile una palestra e quali siano le aspettative delle famiglie".
A proposito del settore giovanile il trainer delle compagini appunto di 3.a e 2.a Divisione, Davide Cozzani, si rammarica in particolare perché quella di Terza era persino prima e l’altra aveva a sua volta preso a marciare.
"D’altronde le cause di forza maggiore – egli sostiene – non si possono discutere. Ci adopereremo perché almeno non sia disperso l’egregio lavoro fatto".
Non vede l’ora di lanciarsi nella nuova avventura intanto un Lorenzo Giannoni che, alla chiusura, era appena arrivato per dare man forte tecnica a livello “U13”. Giusto il tempo,quest’ultimo riferisce, di registrare la bontà dell’ambiente. Infine in merito sempre al “vivaio” ecco Luciano Giubilato, responsabile Under 12, 13 e del Minivolley (nel quale resterà molto attiva pure Alessia Barbieri capitano della 1.a squadra).
"In un frangente del genere prima la salute – dice - per quanto amaro possa essere doversi fermare a campionati giovanili e “Mini” medesimo pressoché appena partiti. Non trascuriamo, peraltro, il lato psicologico del contesto; anzitutto nel senso che le nostre atlete si sono ritrovate a dover fare improvvisamente a meno di tutto un insieme d’emozioni, che la famiglia Podenzana gli assicurava".
(Testo: Andrea Catalani)