Come hanno reagito i principali sodalizi pallavolistici della provincia spezzina alla recente decisione della Fipav, la federvolley nazionale, di chiudere la stagione sportiva in corso a causa del “lockdown” dovuto alla pandemia di Covid19 e guardare direttamente a quella 2020/21?.
Abbiamo raccolto i pareri di quelli che se ne possono ritenere i primi rappresentanti.
Giuliano Botti, coordinatore generale Valdimagra Volley Group: "Impossibile biasimare la decisione di chiudere tutto, per quanto personalmente avrei “salvato” le classifiche formatesi al momento del blocco, in fondo era già stata disputata oltre metà del campionato. Al Valdimagra Volley guardiamo al futuro con un certo ottimismo, i nostri sponsor hanno già confermato gli impegni a venire, le famiglie dei ragazzi del settore giovanile appaiono stimolate dalla prospettiva del riavvio".
"Ma la domanda è "come si ripartirà?" Noi possiamo anche essere favoriti dalla disponibilità pressoché totale del Palaconti, eppure c’è da chiedersi come si farà se la presenza di atleti in una struttura dovrà essere contingentato a scanso di affollamenti, allenamenti compresi. Ciò tanto per fare un esempio degli intralci tecnici che possono manifestarsi di riflesso".
Simone Cananzi, presidente esecutivo Volley Laghezza Spezia: "Precedenza alla sanità e dunque sacrosanto lo “stop” che sappiamo. A noi può andare bene così, dato che in tal modo nella prossima stagione sportiva saremo ancora in Serie B maschile, benché in un certo senso sia un peccato poiché sono convinto che avessimo tutti gli attributi per guadagnarci la salvezza sul parquet. Ora c’è una mezza incognita negli sponsor, data l’incertezza del futuro pallavolistico, per quanto siamo fiduciosi. Venendo a un altro aspetto, diciamo che a questa maniera avremo più tempo per preparare al meglio la nuova stagione, margine che da noi non mancheremo di sfruttare".
Mirco Maccione, presidente Centro Volley Spezia Autorev: "Era improponibile continuare nella situazione creatasi e al Cvs siamo forse stati i primi a capirlo. Il fermo era inevitabile seppur a malincuore. Basti pensare ai rischi collegati alle trasferte verso Nord. In fondo si tratta di una mezza stagione pallavolistica purché si corra subito ai ripari. Ci vorrebbe una sorta di certificato di abilitazione a giocare che probabilmente è inevitabile".
Massimo Magnavacca, presidente Lunezia Volley: "Okay alla resa dei conti l’alt, per quanto magari almeno per i campionati nazionali si poteva temporeggiare un po’ di più, prima di decidere. Da parte nostra abbiamo proposto che venga giocata, passando alla dimensione regionale, almeno la finale di Coppa Liguria che ci opporrebbe all’ Iglina Albisola a costo di disputarla a fine estate; per dare un segnale, perché questa stagione volleystica lasci qualcosa, a dispetto di tutto".
"Il riavvio non sarà facile, gli impegni degli sponsor andranno presumibilmente verificati un po’, a livello di “vivaio” potrebbe esserci qualche ritrosia a ripartire da parte di alcuni genitori. Può venirci incontro invece il passaggio anche nel femminile alla ripartizione in Under 19, 17, 15 e 13 (anziché 18, 16, 14 e 12) com’è nel maschile. Questo dovrebbe permettere alle ragazze di recuperare quella mezza annata di lavoro appena saltata".