L’ex ciclista pistard professionista è stato ospite lo scorso sabato pomeriggio qui alla Spezia. Il suo libro, autopubblicato, è un mix tra autobiografia, idee e spunti, con il minimo comune denominatore del ciclismo.
Milanese, classe ’65, Luca Salvadeo ha dedicato tutta la sua vita al ciclismo, ad essere precisi, alla bicicletta, al verbo “pedalare”. Come da lui stesso affermato e ribadito, ha sempre amato ragionare e agire controcorrente, attuando soluzioni fuori dagli schemi per quel che riguarda le tecniche e i modi di approcciare l’allenamento, ad esempio, e più in generale di intendere il mondo delle due ruote.
Attualmente collabora con il canale YouTube ‘Bike Channel’, in precedenza numero 214 di Sky, dove cura una rubrica dedicata ai ciclisti amatori.
Nella sua carriera su pista, interrotta piuttosto presto, ha avuto l’onore di condividere ore di allenamento con grandi dell’epoca come Francesco Moser. Ha partecipato a quasi tutte le Sei giorni d’Europa, laureandosi poi campione continentale Master di Derny. Nella seconda fase della sua vita si è dedicato ad altre imprese, non più nel mondo dei professionisti, e nel 2016 è riuscito a portare a termine la Milano-Sanremo dedicata alla categoria amatori, piccolo particolare: ha corso tutti 296 chilometri con una Cinelli Vigorelli a scatto fisso, rapporto 52x15, concludendo alla 30° posizione assoluta.
L’idea di scrivere un libro non è stata sua, in principio, o meglio, come da lui dichiarato, è stata una serie di eventi piuttosto simili a fargli prendere questa decisione: nel corso degli anni, molti dei suoi amici e colleghi gli chiedevano e lo stuzzicavano sul fatto che dovesse scrivere un libro, visti i suoi tantissimi trascorsi sulla bicicletta. A detta sua, dopo averci ragionato sopra, poteva nascere qualcosa di interessante e così è stato.
Dai suoi esordi sulla bicicletta, passando per il suo contributo alla Onlus Dynamocamp, dai “ventisette giri della Terra”, fino agli everesting sulle cime più dure e impervie, ‘Libero... Libero dal mal di gambe’ è una pedalata diversa dalle altre, vista con gli occhi e vissuta con il cuore di Luca Salvadeo.