La scelta di grande discontinuità fatta dall’Amministrazione Ponzanelli dopo decenni di gestione (provvisoria) delle spiagge libere di Marinella è stata come risaputo avviata, e ora il tratto di litorale (350 metri) che comprendeva le 4 gestioni; Maestrale - Grecale - Capannina - Acciuga Beach, è veramente libero.
Tanto libero da suscitare qualche perplessità e lamentela, in quanto privo di servizi igenici, ristoro e noleggio sdraie/ombrelloni.
La gestione comunale infatti ha al momento assicurato il recupero e smaltimento dei residui delle mareggiate invernali (ma non l’apposita cicalatura della sabbia), il servizio salvataggio (due postazioni) e uno scivolo disabili per l’accesso al mare.
“Le spiagge libere sono un diritto di ogni cittadino e sono anche previste come obbligo per un Ente comunale, spazi restituiti ai cittadini nella loro naturalità – ha spiegato ai microfoni di TeleLiguriaSud il primo cittadino – abbiamo spazio di miglioramento certo e lo faremo, nel rispetto assoluto delle normative vigenti e dei percorsi amministrativi opportuni. Questo in attesa del rilancio che seguirà al Piano Spiagge appena adottato, una volta varato dopo apposito iter”.
Una decisione di chiarezza presa in conseguenza alla preesistente situazione di confusione tecnica e legale; postazioni smontate e rimontate ogni anno con gestioni sempre sul filo dei tempi, dei permessi e della legalità, così perlomeno si può dedurre dai controlli e sequestri effettuati in questi anni da parte della Guardia di Finanza.
E la polemica politica continua:
Il Sindaco Cristina Ponzanelli posta sul suo profilo Facebook una foto delle spiagge libere scattata domenica scorsa con questa dicitura: “La spiaggia LIBERA è un diritto, anche a Marinella. Lo impongono le leggi dello stato, lo impone il buon senso. Salutoni da Marinella ai gufi e ai nostalgici di un passato di indagini, sequestri e spiagge libere mai davvero libere... La strada da percorrere è ancora lunga, ma indietro non si torna: cominciamo a costruire il nostro futuro”!
Le risponde in breve il Consigliere del Partito Democratico sarzanese, Beatrice Casini, postando una foto dell’ex Maestrale con spazzatura a bella vista e citando post e intervista del Sindaco a TLS: “Un bel tacer non fu mai scritto... ma ecco che arriva l’intervista di una Sindaca catapultata al governo della città. Giusto per fare chiarezza:
- La spiaggia libera è un diritto, lo è sempre stato e sempre cittadini e turisti lo hanno avuto. Probabilmente lei, Sindaco, frequentando gli stabilimenti balneari della vicina Fiumaretta non sa che tutte le spiagge oggi “abbandonate”, sono sempre state libere e anche attrezzate. I turisti e i cittadini avevano la possibilità di scegliere se sdraiarsi sulla spiaggia oppure noleggiare un lettino o un ombrellone senza essere vincolati ad abbonamenti stagionali.
- Deve sapere che fino allo scorso anno erano presenti chioschi e servizi igienici. Oggi tutto questo non esiste. I cittadini e i turisti devono fare chilometri per acquistare una bottiglia d'acqua e se per pura disgrazia ( come ahimè già recentemente accaduto) avessero un attacco di dissenteria sarebbero costretti a farsela addosso. Con quale coraggio dice 'abbiamo deciso di garantire qualcosa in più'? Il Comune, Sindaco, in quanto gestore delle spiagge libere ha il DOVERE di garantire il salvataggio. È sempre stato garantito anche in passato, con 4 e non 2 postazioni. Ha il DOVERE di garantire la pulizia. Oggi le spiagge sono sommerse da cumuli di detriti e da sacchetti della spazzatura abbandonati a bordo spiaggia.
- Avete approvato un piano spiagge disastroso, eliminato l'area camper, più di 850 parcheggi causando un caos a cui nessuno aveva mai assistito prima d'ora.
Cara Ponzanelli, la finisca di raccontare favole e recitare il libro dei sogni, le consiglio piuttosto di farsi una passeggiata sulla spiaggia di Marinella, non lanci “Salutoni” dalla terrazza di Palazzo Roderio ma prenda coscienza del disastro di cui è responsabile” – conclude.
A breve giro arriva la controreplica del Consigliere a quota Lega, Luca Spilamberti: “Ahi ahi ahi Casini che tristezza dover fotografare proprietà private spacciandole per spiaggia pubblica, pur di attaccare questa amministrazione – scrive riferito alla foto postata dalla Casini - ma poi, quando magnifichi i chioschi che c’erano l’anno scorso, parli di quelli che la procura ha sequestrato e ordinato di demolire?
Stai forse suggerendo di commettere un abuso o un reato? Parla chiaro. E sul salvataggio, perché non ti informi o eviti di disinformare una volta nella vita e leggi le prescrizioni della Capitaneria di Porto sulle spiagge libere?
Parla chiaro: rispetto delle norme o no. Sei riuscita con una foto e poche righe a raccontare almeno tre balle galattiche. Un po’ di rispetto, se non per la legge e per le istituzioni almeno per i cittadini”.
Una diatriba che andrà avanti ancora a lungo si presume, in cui si incunea anche una “dichiarazione/post” dell’Assessore Barbara Campi sulle pulizie effettuate in extremis all’interno del retro spiaggia privato da Marinella Spa:
“Mare , spiaggia e inciviltà... – lo titola l’Assessore - ringraziamo la Marinella Spa per essere celermente intervenuta a ripulire l'area di Sua proprietà a ridosso delle spiagge libere.
La spiaggia libera è di tutti: collaboriamo tutti insieme utilizzando le isole ecologiche messe a disposizione da Acam Iren per la cittadinanza”.
Ma la pulizia è incompleta e l’ex Maestrale si mostrava ancora ampiamente degradato, l’Assessore però dichiara che è già prevista la rimozione spazzatura e anche un’apposita vigilanza.
A fine stagione si potranno tirare le somme di questa drastica scelta dell’Ente comunale e, anche e soprattutto, capire quanto ciò possa o meno contribuire ad inficiare anche la stagione che verrà, quella del 2020.
Le vecchie abitudini ed i servizi resi dagli storici gestori, del resto, sono da molti rimpianti, a cominciare dai giovani affezionati ai campi da beach volley prima presenti.
In molti infatti sembrano al momento essersi allontanati da queste spiagge ora libere, e l’alternativa trovata altrove potrebbe convincerli e non farli più tornare.
Anche l’occupazione ovviamente ne ha risentito: le 4 ex spiagge libere/attrezzate davano lavoro ognuna a più persone, come anche l’area camper ora chiusa e l’ex parcheggio gestito dalla Croce Rossa, quello che manteneva 5/6 persone per i mesi estivi e assicurava una grossa fetta della spesa necessaria per l’acquisto di una nuova autoambulanza.
Al momento è quindi perplessità e di sicuro c’è l’accesa battaglia politica.
Nel bel mezzo: una Marinella ormai stanca e acciaccata che è stata frenata nel suo possibile sviluppo da un “Padrone” che l’ha “legata” a lungo, impedendole di crescere e diventare vera ricchezza per Sarzana, per i turisti e per se stessa, quella Marinella che ancora guarda dubbioso al suo futuro.
Ettari di terreno incolti, borgo storico abbandonato, la Fattoria del famoso Latte di Marinella chiusa e ancora, come sempre, quella “Spada di Damocle” di un privato su un “presunto” retro spiaggia forse altresì definibile come demaniale.