“In riferimento alla situazione dell’amianto in cui versa l’ex ditta di ceramica Vaccari, informiamo i cittadini che ne siamo tutti al corrente” – fa sapere il Capogruppo di Santo Stefano Popolare, nonché Capogruppo Provinciale di “La Spezia Popolare” Francesco Ponzanelli – “Nello specifico si tratta di un sito da bonificare quasi completamente, al 95%, e temiamo che ci siano anche altri materiali tossici in quanto per decenni nella fabbrica si sono lavorate ceramiche che necessitavano dell’utilizzo di solventi e reagenti chimici. Io già durante la precedente amministrazione ho combattuto contro la pseudo ristrutturazione e pseudo riapertura di una parte della ex ceramica Vaccari dove oggi continuano addirittura a svolgere dei Consigli Comunali e è ubicata la sede degli uffici tecnici oltre che la biblioteca. Proprio qualche giorno fa si è svolta una manifestazione estiva all’interno dell’ex ceramica e più volte sono state accompagnate scolaresche per attività ludiche sempre in loco.
L’attuale amministrazione eletta dal 2016 conosceva molto bene questa problematica e doveva dedicare maggiore attenzione in quanto l’amianto era sicuramente già presente all’epoca indicata. A nome dei cittadini chiediamo inoltre agli enti preposti come mai, su un sito già gravemente compromesso, siano potuti transitare enormi camion che trasportavano i detriti per la Cava della Brina, una zona peraltro in fallimento e da bonificare. Sarebbe inoltre giusto sapere che cosa ci sia all’interno delle acque del piccolo lago che si trova all’interno dell’ex ceramica Vaccari. Vogliamo, nell’interesse della collettività, che l’azienda sia messa nelle condizioni o di rimanere aperta, rispettando le norme di legge, oppure che venga chiusa. Purtroppo l’amianto vola e si disperde ovunque, le sue fibre volatilizzano nell’aria e i suoi componenti si sbriciolano diventando nocivi e letali per l’uomo. Questa grave situazione riguarda tutti e l’intero comprensorio dove è sita l’ex ceramica Vaccari. Chiediamo con sollecitudine a chi deve intervenire che lo faccia al più presto e che il Consiglio e i suoi uffici tornino nel luogo deputato, ossia il Palazzo comunale".