Il consiglio provinciale ha approvato con il voto del centrodestra una mozione che sostanzialmente avalla la procedura aperta in sede regionale per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale al progetto del biodigestore in località Saliceti. La mozione rimuove un dato amministrativo oggettivo: il Piano di area per la gestione dei rifiuti approvato dal consiglio provinciale in agosto non prevede in nessuna parte il sito di Saliceti in quanto il sito definito sulla base dell'istruttoria che ha portato al Parere motivato di Vas, quindi alla deliberazione consiliare provinciale, è quello di Boscalino. Il presidente della Provincia De Ranieri nelle sue dichiarazioni non ha chiarito i motivi tecnici e amministrativi di questo cambiamento in corso d’opera, limitandosi a prendere atto della procedura di autorizzazione aperta in Regione. In realtà la normativa vigente prevede che sia la Provincia a decidere i siti dove collocare gli impianti di gestione rifiuti compresi quelli che devono chiudere il ciclo dei rifiuti nell’ambito regionale come previsto dalla legge regionale del 2014. A sua volta, a differenza di quanto affermato dall'amministrazione provinciale, il Piano di ambito regionale si limita a recepire quanto deciso nel Piano di area relativamente ai siti in cui devono essere collocati gli impianti.
Non solo, il presidente della Provincia ha altresì dichiarato come sia “falso e strumentale imputare a questa Amministrazione provinciale la scelta di individuare Saliceti come sito deputato per questa tipologia di impianti quando invece è da parecchi anni che esiste questa opzioni negli strumenti pianificatori”. Questa affermazione non risponde alla verità, prima di tutto a quella degli atti amministrativi passati e presenti. Il sito di Saliceti era previsto dal Piano Provinciale del 2003 ma solo per l’impianto di trattamento del rifiuti indifferenziati e per la produzione di compost di qualità. Quel Piano per il sito di Saliceti non prevedeva assolutamente di aggiungere all’impianto esistente un nuovo impianto di grandi dimensioni come quello ora prospettato da Recos. Quindi l’inserimento del biodigestore nella nuova pianificazione richiedeva una valutazione ambientale (Vas) adeguata e un aggiornamento non tanto del Piano del 2003, ormai superato dalla logica di bacino regionale per il ciclo di gestione dei rifiuti, ma del Piano approvato a agosto del 2018 proprio dal consiglio provinciale. Così non è stato ed è principalmente questo modo di procedere non trasparente e soprattutto inadeguato sotto il profilo delle corrette procedure di pianificazione e di valutazione ambientale che l’amministrazione comunale di Santo Stefano contesta a Regione e Provincia. Non certo a volontà di 'spostare' l'impianto a Boscalino.
Inopportuno e irrituale richiamo del presidente affinché i Comuni interessati dal progetto esercitino un'attenta vigilanza sulla procedura di autorizzazione in corso. Si tratta di competenze di cui l’amministrazione comunale che ho l’onore di rappresentare, come già ribadito, è pienamente consapevole e che eserciterà secondo il principio di precauzione e prevenzione dei rischi ambientali e sanitari dei cittadini residenti. Su questo punto il presidente De Ranieri richiama i sindaci di Santo Stefano e Vezzano a uno spirito di leale collaborazione, ma gli ricordo che compito degli amministratori – in questo caso la Provincia - è prima di tutto quello di delineare e poi garantire un quadro decisionale trasparente e rispettoso della legge - un quadro decisionale che ad oggi non è stato rispettato – e che solo dopo vengono le scelte tecniche.