Se dovessimo commentare il consiglio comunale tenutosi ieri sera sulla vicenda Enel come un film potremmo descriverlo più o meno così: una trama piuttosto scontata, in scena il classico scaricabarile con l’opposizione che da un lato rimprovera la giunta e il sindaco Pierluigi Peracchini di aver taciuto sul tema mentre la maggioranza richiama alle responsabilità dei precedenti governi di sinistra, chiamando in causa anche l’ex Ministro dell’Ambiente spezzino Andrea Orlando, il tutto condito da problemi all’impianto audio e qualche protesta da parte del folto pubblico presente.
Alla fine della lunga polemica possiamo trarre due conclusioni: in primo luogo, nonostante il gran chiasso, tutto i consiglieri hanno il medesimo pensiero, nessuno vuole più vedere la centrale Enel, in secondo luogo si ha come l’impressione che la partita decisiva sul fronte del futuro della centrale Enel si giochi in realtà su altri campi.
Uno dei principali punti d’accusa portato avanti dalla minoranza è stato quello della votazione dell’ordine del giorno della maggioranza nel consiglio comunale del 1 ottobre: “In quella seduta votaste un ordine del giorno dove chiedevate la permanenza di Enel con tecnologie non inquinanti come il gas, li si è consumato il primo atto di questo dramma – ha esordito la consigliera del Partito Democratico Federica Pecunia - Lei sapeva o no che le intenzioni di Enel erano cambiate? Se sapeva, come si è permesso di non chiedere alla città cosa ne pensasse?”.
Chi non ha risparmiato stoccate alla maggioranza e al sindaco è stato il consigliere del Partito Democratico Marco Raffaelli: “In quelle righe (punto 2 dell’ordine del giorno votato dalla maggioranza nel consiglio comunale del 1 ottobre) c’è la responsabilità di vedere ipotecato il futuro della città, ha dato i suoi poteri (riferendosi al sindaco) ad Enel”.
Chi si ritrova fisicamente in maggioranza ma con lo spirito all’opposizione è il consigliere Massimo Caratozzolo di Per La Nostra Città con Giulio Guerri che non le ha mandate a dire al sindaco Pierluigi Peracchini, votato dal consigliere al ballottaggio che lo ha reso primo cittadino: “Lei si è definito civico e andava urlando che questa città si doveva liberare dalle troppe schiavitù che la soffocano. Un sindaco ambientalista che piaceva a tutti, ma perché non ha provato a dimostrare una valutazione del danno sanitario? Sapeva o no delle intenzioni di Enel? Se sapeva ha mancato di rispetto ai consiglieri e ai suoi cittadini. Lei dovrebbe fare un passo indietro rassegnando le sue dimissioni!”.
E’ la stessa maggioranza a presentare, durante il dibattito, un ordine del giorno col quale richiede espressamente “di esprimere parere negativo al progetto presentato da Enel” e “a richiedere al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente la dismissione in via definitiva dal territorio spezzino della produzione inquinante di Enel entro il 2021..”. Insomma un’inversione a u rispetto a quel tanto “incriminato” punto 2 dello scorso ottobre additato come l’apertura per la possibilità di una centrale a turbogas.
“Ho sentito parlare di un referendum consultivo, ma c’è già stato nel 1990 dove si chiedeva la dismissione della centrale nel 2005 – ha ricordato il consigliere del gruppo Toti – Forza Italia Fabio Cenerini – Stasera abbiamo capito che la sinistra è ambientalista ed ecologista, non accettiamo lezioni da voi, siete stati sottomessi ad Enel in tutti questi anni. Noi vogliamo dare un mandato forte al sindaco per dire che il carbone deve andarsene nel 2021 e che non si deve fare questo grande gruppo a turbogas”.
Anche il gruppo consiliare della Lega si allinea al filone “Basta con la centrale Enel”: “L’amministrazione non si è mai tirata indietro su questo argomento – ha sottolineato il consigliere Simone Vatteroni - Come gruppo siamo a favore della fine della storia della centrale in questa città, ma la presenza di Enel non dipende dal sindaco o dall’amministrazione”.
“Si vuole mistificare la realtà. La responsabilità politica (riferito all’opposizione) che avete nei confronti degli spezzini è così grande che nella vostra coscienza c’è un rifiuto totale – ha esordito il sindaco Pierluigi Peracchini – La mia cultura è quella della verità, la centrale a carbone è qui perché voi lo avete permesso, non avete mai cercato un sito alternativo. Se avete a cuore la città e non avete malafede potete votare l’ordine del giorno della maggioranza”.
L’ordine del giorno della maggioranza è quello che passa, vengono bocciati quello della minoranza e quello del Movimento 5 Stelle.
Il prossimo step è quello del 26 giungo, giorno in cui si terrà un convegno organizzato dalle organizzazioni sindacali confederali alla Spezia sul futuro dell'area Enel. I vertici di Enel si sono resi disponibili per essere auditi in commissione proprio da quella data in poi.