"Forse la societa' non si ricorda o fa finta di non ricordarsi che in data 7 giugno 2013 il comune di arcola , insieme al comune di La Spezia, e alla provincia della Spezia, partecipo' alla riunione avente per oggetto il rilascio dell 'A.I.A ( autorizzazione integrata ambientale) per la centrale Enel di La Spezia. Riunione che si tenne a Roma presso il Ministero dell'Ambiente e alla quale partecipai in quanto all'epoca ero assessore al patrimonio e al bilancio del comune di Arcola".
"Riunione che ebbe degli importanti sviluppi e che mise finalmente dei paletti e delle regole che la Soc. ENEL era tenuta a rispettare. Nel corso della riunione fu chiaramente espressa la volontà da parte di Enel di dismettere l'attività".
"Da allora e senza mai nessuna smentita ufficiale fu da più' parti dichiarato che dal 2021 la Soc. avrebbe iniziato il suo percorso di smantellamento della stessa".
"Oggi più di prima appare evidente che il futuro dell'area dovrà essere deciso e condiviso dai 2 comuni dove la centrale insiste, ma lavorando in sinergia e cercando di far convivere sia la problematica ambientale che quella occupazionale. Ovvero il comune della Spezia nel cui territorio insiste per 2/3 la centrale e il comune di Arcola dove è ' collocato per 1/3. Cosa a mio avviso molto grave è che addirittura viene dichiarato che è' intenzione della societa Enel richiedere un nuova a.i.a (autorizzazione integrata ambientale) per la centrale di La Spezia. Mi chiedo a cosa serve? Quando ne è già stata fatta una nel 2013?".
"Va inoltre ricordato a chi parla di occupazione che l'area in questione è una delle più appetibili non solo a livello regionale ma bensì di tutto il nord Italia, questo è dovuto sia alle dimensioni dell'area stessa, sia dal posizionamento (uscita dell'autostrada), sia per la sua vicinanza al porto di La Spezia e che sicuramente non esisteranno problemi occupazionali per gli ormai pochi dipendenti che a oggi lavorano nel sito Enel".
"Personalmente credo che la partita sul futuro della centrale Enel di La Spezia-Arcola sia determinante per lo sviluppo economico di tutta la provincia, e reputo che i nostri territori abbiano per decenni dato e pagato sia per questioni ambientali sia per questioni di viabilita' ed è giunto il momento di dire basta a questa situazione. Dire basta alla presenza di una centrale che va ricordato lavora o meglio produce energia solo per poche ore al giorno e va in funzione solo quando i consumi raggiungono i picchi massima di richiesta e di costo per l'utente".
"Mi domando come si può' continuare a convivere con una centrale, quando la nostra città' sta finalmente diventando un polo turistico vero, dove giornalmente arrivano navi da crociera che sbarcano migliaia di turisti?
È il tempo delle scelte, è il tempo di far sentire la nostra voce è il momento in cui i quartieri del levante tornino a vivere e finalmente a sperare in un futuro migliore".
Giuseppe Mori
Membro direzione provinciale partito democratico