Il sovraffollamento turistico delle Cinque Terre, fino alla congestione dei sentieri e dei borghi, è argomento che, stagionalmente, torna alla ribalta mediatica, con il solito scambio di accuse ad ogni livello: politico e istituzionale. La realtà però parla di un tema mai affrontato in modo organico e reale.
È chiaro ed evidente a tutti che se da una parte è di difficile applicazione una limitazione dell’accesso dei turisti alle meraviglie di quel territorio dall’altra è la sua stessa fragilità a spingere verso una gestione controllata e sostenibile, da un punto di vista paesaggistico e logistico.
Per quanto riguarda l’aspetto strettamente economico avevamo presentato una richiesta di accesso agli atti in Consiglio Regionale, nel Giugno 2017, per quantificare i ricavi del “Cinque Terre Express” e verificare, di conseguenza, gli investimenti sul territorio. Non abbiamo mai ricevuto risposta.
Trenitalia è un soggetto che deve essere coinvolto nel processo turistico come uno degli attori principali. Dall’accesso alle Cinque Terre provengono, considerati i numeri, introiti ingenti. Questi devono essere reinvestiti sul territorio anche e soprattutto per mitigare i disagi nei confronti dei residenti, eseguire la manutenzione idrica e geologica dei sentieri e del delicato equilibrio dei versanti e aumentare gli standard di sicurezza per chi visita, vive o lavora in quei luoghi.
Anche l’Autorità Portuale spezzina e le compagnie crocieristiche devono essere coinvolte in questo processo perché le Cinque Terre non possono essere solo un patrimonio naturale da proporre ai propri clienti ma devono necessariamente essere tutelate, difese e salvaguardate. Dobbiamo preoccuparci di mantenere nel tempo Riomaggiore, Manarola, Vernazza, Corniglia e Monterosso e questo a vantaggio sia di chi vi risiede sia del turista che deve poterne godere a pieno la bellezza, cosa che oggi, in coda per ore, non può certamente fare.
Ciò che manca totalmente, a nostro avviso, è una pianificazione turistica complessiva del territorio spezzino. Una visione d’insieme, purtroppo, scomparsa a partire dalla scellerata riforma delle Province. Sarebbe necessario tenere assieme l’unicità delle Cinque Terre con i borghi e l’agricoltura della Val di Vara; la città della Spezia, con i suoi musei, l’architettura e i locali; le perle che si affacciano sul Golfo dei Poeti e la storia della Val di Magra, dall’epoca romana al medioevo.
Non è un caso che i distretti turistici stentino a partire e che ogni realtà sembri ripiegata su se stessa. Dobbiamo estendere il ragionamento e cercare di coinvolgere, in maniera sinergica, tutti, sia nell’ottica di uno sviluppo economico più equilibrato sia in quella di salvaguardare un ambiente che non può, materialmente, reggere i numeri e il ritmo riscontrato in questi ultimi anni e in particolare nei giorni scorsi.
Riteniamo, per esempio, che estendere il servizio del Cinque Terre Express includendo, almeno, la stazione di Sarzana e ragionando sull’opportunità di arrivare fino a quella di Luni, ultima fermata ligure, possa essere un primo passaggio da affrontare rapidamente.
Con le altre forze di opposizione abbiamo richiesto un approfondimento nella competente Commissione regionale. In quella sede ascolteremo tutti i soggetti interessati e porteremo in discussione le nostre proposte di gestione.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale
Italia in Comune Liguria