Il nuovo Presidente della Fondazione Carispezia sarà nominato entro la fine di Giugno.
Il presidente sarà scelto tra i membri, recentemente eletti, del consiglio di indirizzo. Nel consiglio ci sono persone serie, una per tutti il prof. Carlo Lupi.
Se fossimo nella prima Repubblica si direbbe un consiglio a prevalenza democratico cristano (DC). La storia continua.
Nei giornali si fanno insinuazioni sul fatto che il nuovo presidente sarà provvisorio per dare poi tra un anno la carica al presidente della banca Carispezia Andrea Corradino,dopo che il Ministero della economia ne avrebbe stoppato la nomina nel consiglio di indirizzo. Bisogna aspettare un anno dalla uscita dal precedente incarico nella banca. Non so se queste voci siano vere.
Del resto è da tempo che si riproducono incarichi tra ristrette élites, decisi nelle segrete stanze. Certo è che sarebbe un insulto alla stessa istituzione un presidente a tempo, azzoppato fin dal momento della nomina. Sarebbe anche offeso il ruolo dei consiglieri, la loro funzione, la loro autonomia se fossero costretti a votare un presidente segnaposto per poi eleggere il vero presidente un anno dopo.
La Fondazione è importante per la vita economica, sociale e culturale della nostra provincia.
Sarebbe giusto che la città ne discutesse di più.
Una iniziativa anticonsocitiva di cambiamento dello Statuto della Fondazione Carispezia sarebbe, a mio parere, necessaria.
Perché non prevedere una lista di autocandidature di cittadini nel rispetto di criteri e norme precisi per, poi, tirare a sorte per coprire una quota dei posti negli organismi della Fondazione?
Persino Macron, per rispondere ai gilet gialli, propone di sorteggiare 150 cittadini per partecipare al consiglio economico nazionale francese.
Perché non votare nei consigli comunali le terne o direttamente un nome secco dei Comuni e non lasciare le scelte solo in mano al Sindaco?
Si parla sempre di centralità dei cittadini, pratichiamola.
Moreno Veschi, coordinatore provinciale Articolo1 - MDP