“E’ emersa in modo deflagrante l’assenza di idee della maggioranza sui progetti legati al nuovo Waterfront - dicono Guido Melley e Roberto Centi, LeAli a Spezia- Peracchini avanza a tentoni, delega ad altri soggetti- l’Autorità Portuale, la Regione e lo stesso Governo- le scelte fondamentali, non assume su di sè e sul Comune il ruolo di regia di una progettazione urbanistica definita e compiuta. Il Protocollo d’Intesa stipulato quasi un anno fa tra Comune, AdSP, Regione, Demanio e Ministero appare sempre di più come uno specchietto per le allodole. Su tutto il versante del fronte a mare cittadino manca un vero e proprio Masterplan redatto dal Comune, un disegno urbanistico organico e coerente che metta insieme la stazione crocieristica, le funzioni allocabili su Calata Paita liberata dal porto commerciale e l’asse di collegamento tra il centro storico e l’affaccio a mare su passeggiata Morin”.
“La verità - puntualizzano Melley e Centi- è che i tempi e le caratteristiche degli investimenti pubblico-privati dichiarati sono poco chiari e dilatati nel tempo in modo indefinito. Il gruppo Contship sta facendo resistenza ad investire sull’ampliamento del molo Garibaldi e non libererà a breve Calata Paita; il nuovo molo e relativo terminal crocieristico vedranno la luce tra diversi anni; la procedura per la sdemanializzazione della stessa Calata Paita è solo agli inizi ed irta di ostacoli. Vi è poi il tema delle funzioni che Peracchini ha dichiarato più di un anno fa di voler allocare su Calata Paita restituita alla città e libera dai container. Un hotel a 5 stelle ed una struttura destinata ad apart-hotel, residenze (con quali volumetrie?), una piscina con acquario didattico, per non parlare della demagogica idea di trasferire li la scuola S. Pellico.”
Concludono i consiglieri: “Per ora siamo solo alle passerelle elettorali di Toti e Giampedrone. Ed al libro dei sogni di Peracchini, come ha ammesso in Commissione lo stesso assessore all’urbanistica Sorrentino, smentendo il suo Sindaco”.