Waterfront o se preferite, per dirla all’italiana, fronte a mare, comunque si tratta di un’opera che cambierà il volto della città, nel bene o nel male. Un tema così cruciale per La Spezia non poteva non passare dalle commissioni consiliari, in particolare quella congiunta II° e III°.
I dubbi emersi durante il dibattito di questo pomeriggio nella sala multimediale di Palazzo Civico si sono sviluppati principalmente su 2 punti: il rispetto o meno del cronoprogramma, su cui alcuni commissari hanno sollevato parecchie perplessità, e le parole del sindaco Pierluigi Peracchini in merito a quello che sorgerà nelle aree interessate, si tratta di desideri del primo cittadino oppure c’è già qualcosa di concreto al riguardo?.
Per quel che riguarda Calata Paita al momento si possono solo fare delle ipotesi perché prima di tutto è necessaria la sdemanializzazione, come ricorda l’assessore Anna Maria Sorrentino: “Prima di comprare i mobili bisogna entrare in possesso della casa – sostiene l’assessore in merito alla domanda del commissario Massimo Caratozzolo su un possibile percorso partecipato per decidere cosa sorgerà in quell’area.
“Credo nella sua buona fede ma rispetto a quanto annunciato con diverse conferenze il sindaco sembra mettere sul piatto cose concrete – dichiara il commissario Marco Raffaelli - il fatto che lei venga a dire che ci sono solo idee affermando che è ancora tutto aperto cozza un po’ rispetto a quanto letto sulla stampa”.
“Forse il sindaco ha detto quello che gli piacerebbe che ci fosse – risponde l’assessore Sorrentino – Magari le sue parole sono state intepretate”.
Le perplessità sono tante, ad elencarne alcune ci pensa il commissario Guido Melley che ha richiesto la commissione: “I punti salienti sono almeno 5: Il masterplan dell’area nel suo complesso, la questione della stazione crocieristica e gli edifici che verranno realizzati, la realizzazione del nuovo molo crociere e l’elettrificazione delle banchine, la sdemanializzazione di Calata Paita e il tema del collegamento del centro storico con il mare. Manca un disegno d’insieme”.
“Abbiamo sottoscritto a giugno un accordo di programma che prevede diversi step – risponde l’assessore Sorrentino – Da allora l’Autorità di Sistema Portuale ha sviluppato un progetto per il nuovo terminal presentato venerdì, sviluppato dall’architetto Alfonso Femia che ha vinto la gara del project financing, primo in Italia in questo settore”.
Da quello che si evince dalle slide mostrate durante la commissione si tratta di un nuovo terminal che si sviluppa su un "pennello", e su due edifici trasversali: in uno dei due edifici ci saranno attività sportive, affitto e vendita di bici, agenzie di viaggio e tutto ciò che è connesso con il turismo, sull’altro ci sarà il parcheggio delle auto e il terminal vero e proprio. Una parte del Molo Garibaldi sarà destinata ad approdo delle navi".
Nelle slide mostrate la parte di Calata Paita al momento è bianca perché non è possibile accedere a nessuna forma di progettazione fino a quando non avverrà la sdemanializzazione e non sarà nella disponibilità del Comune.
“Aldilà delle idee che aveva illustrato il sindaco Peracchini di avere un acquario o una scuola, concretamente non si può realizzare nulla fino a sdemanializzazione avvenuta – sottolinea l’assessore Anna Maria Sorrentino – Ci sarà anche una sorta di tettoia traslucida (piazza coperta) che sarà messa a disposizione della città dove potranno essere organizzati concerti la sera. Ci sarà il nuovo terminal crociere, un edificio multifunzionale che non sarà un centro commerciale ma un luogo dove si svilupperanno tutte le attività connesse al turismo".
Per quel che riguarda l’elettrificazione delle banchine lo stesso assessore conferma che l’AP sta sviluppando il progetto con delle cabine di trasformazione anche per l’aspetto turistico e sul tema inquinamento ricorda come si sia attivato un tavolo di controllo ambientale per verificare se ci sono le condizioni per stipulare un accordo per limitare gli aspetti inquinanti per il traffico turistico. Sul tema della sdemanializzazione è stato stilato un cronoprogramma con il vice Ministro Edoardo Rixi.
“Se non ricordo male il sito di collocazione delle cabine di trasformazione era già stato individuato, quali possono essere gli ostacoli logistici?” chiede il commissario Marco Raffaelli.
“C’è un accordo che prevede che Enel realizzi nell’area Ex Ip la cabina di trasformazione primaria necessaria per fornire la potenza ad Autorità Portuale che sta realizzando le cabine di trasformazione" risponde l'Ingegner Claudio Canneti.
Rassicurazioni sul fronte inquinamento le richiede anche il commissario Guido Melley come anche sulla questione del passaggio dal Demanio al Comune di Calata Paita.
“Se si parla di autonomia vuol dire che i beni del Demanio passano gratuitamente al Comune. Sul tema inquinamento il tavolo realizzato in Capitaneria di Porto è proprio finalizzato al controllo di questo, stiamo lavorando proprio su questo fronte”.
“Quando venne presentato lo scorso giugno vi erano già delle funzioni, forse auspicate dal sindaco, ma a me parvero un po’ di più di semplici auspici - -ricorda il commissario Melley - Si parlava di una parte residenziale, una struttura alberghiera, una parte dedicata all'acquario didattico e una parte scolastica. Si tratta di un desiderio o c’è qualcosa di più?”.
“Lo studio di fattibilità non c’è, soltanto il desiderio espresso dal sindaco Peracchini di funzioni che dovranno essere convogliate in quell’area che potranno essere realizzate con un partenariato pubblico-privato o in altro modo – risponde l’assessore Sorrentino - Mi augurerei di finire l’opera realizzata alla fine del nostro mandato, ma purtroppo penso che non sarà così”.
Quello di questo pomeriggio è il primo di una lunga serie d’incontri sul Waterfront.