Non si può ancora parlare di fumata bianca, ma dopo diversi e travagliati rinvii la direzione del Partito democratico spezzino svoltasi ieri sera ha finalmente battuto un colpo a fronte di mesi di paralisi, chiudendo con la precedente segreteria, guidata da Federica Pecunia, e aprendo di fatto una nuova pagina a seguito del recente esito congressuale.
Per quanto si tratti di una soluzione transitoria per traghettare il partito alle prossime elezioni amministrative, gli orlandiani hanno incassato il primo importante risultato dopo il netto prevalere, anche nella provincia spezzina, dell’area facente capo al nuovo segretario Nicola Zingaretti: il superamento della segreteria Pecunia e la contestuale costituzione di un comitato paritetico (ovvero senza un segretario “primus inter pares”) di 6 persone costituito da 3 componenti facenti capo a Zingaretti, 2 a Martina e 1 alla componente di Giachetti.
Sui nomi ancora nulla di definito, ma secondo il documento votato ieri sera la componente vicina alla deputata Raffaella Paita dovrebbe esprimere i 3 esponenti rispettivamente delle mozioni Martina (sicura l’ex segretaria Pecunia, probabile l’ex segretario Juri Michelucci) e Giachetti, mentre per la componente facente capo a Zingaretti dovrebbe esprimere gli altri 3, sui quali per ora vige stretto riserbo.
Come detto, trattandosi di una soluzione transitoria per via delle tempistiche dettate dal congresso, nel partito c’è la diffusa consapevolezza che la vera resa dei conti delle componenti è solo rimandata al più tardi a settembre, se vogliamo considerare la tradizionale pax augustea.
Altrimenti se ne parlerà già dal giorno dopo la prossima imminente tornata elettorale del 26 maggio.