Ancora un rinvio, questa volta arrivato alle 20.30. La direzione provinciale del Partito Democratico fissata per le 21 di ieri sera è slittata a data da destinarsi. È il secondo rinvio consecutivo, dopo quello di lunedì scorso.
Una situazione di impasse notevole quella che si protrae nel Pd spezzino, oggi resa ancor più evidente dal recente esito congressuale che ha visto una netta vittoria, anche nello Spezzino, della componente che fa capo a Nicola Zingaretti. Con un ribaltamento degli equilibri interni al partito, per cui la segretaria provinciale Federica Pecunia, vicina alla deputata Raffaella Paita, esprime oggi, di fatto, una posizione di minoranza.
Proprio la recente affermazione dei zingarettiani avrebbe portato al clamoroso rinvio ‘last minute’ della direzione provinciale, poiché non sarebbe ancora stata trovata la quadra sulla composizione di un nuovo organismo con la funzione di segreteria del partito spezzino.
Il momento è senza dubbio delicato, con elezioni europee e amministrative dietro l’angolo, per questo la proposta di un direttivo paritario di 6 persone, 3 in quota Zingaretti e 3 in quota Martina-Giachetti (i paitiani in sostanza) non ha mitigato le tensioni interne portando al nulla di fatto a cui si è assistito.
Di certo in questa fase difficile c’è la volontà dei sostenitori di Zingaretti di farsi carico della responsabilità della gestione del partito, ora ancora nelle mani della precedente gestione Paita-Michelucci, che in questo momento si trova di fatto in minoranza, ma sembra comunque intenzionata a prendere tempo, nonostante il chiaro esito congressuale.
Importante sarà la prossima riunione, per la quale si prevede il ricorso a dirigenti nazionali anche per il rischio di commissariamento della federazione, nel caso in cui non si riesca a costituire l’organismo più importante derivante dall'esito del congresso, cioè la nuova segreteria.