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di Doris Fresco - Orlando: "La dirigenza provinciale deve rendersi conto del risultato delle primarie".

 

Si è svolto oggi, lunedì 11 marzo alle 17.30 in Sala Dante (via U. Bassi 4), un incontro del Partito Democratico che ha visto la partecipazione del coordinamento spezzino, dei neo eletti e i candidati alla Assemblea Nazionale nelle liste di "Piazza Grande" con Nicola Zingaretti; insieme a loro i sostenitori, iscritti e i simpatizzanti.

Dopo il risultato delle primarie e l'elezione del nuovo segretario nazionale, che ha visto Zingaretti vincere anche in Liguria e alla Spezia, è dunque giunto il momento di discutere fattivamente del futuro del partito.

I comitati di Piazza Grande sono stati il luogo dove iscritti e non iscritti si sono ritrovati, hanno avuto modo di dialogare. "Abbiamo riaquistato la fiducia degli elettori e non la dobbiamo tradire".

Opposizione assennata e sguardo all'Europa: questo sembra essere il punto di partenza per il futuro, come raccontato in apertura da Viviana Cattani: "Abbiamo risvegliato la partecipazione, ora vogliamo andare avanti".

L'evento è stata l'occasione per presentare gli eletti all'assemblea nazionale, Gianmarco Franchi, che ha spiegato: "Il dato più rilevante che dobbiamo sottolineare nel voto di domenica è senza dubbio la grande partecipazione contrassegnata dalla presenza degli intellettuali italiani che hanno voluto tornare a votare alle primarie, dicendoci chiaramente che le cose devono cambiare. Noi dobbiamo rispondere al segnale che queste persone ci hanno lanciato"; e Castagna: "Anche se abbiamo vinto dobbiamo continuare a stare tra la gente, perché la nostra vocazione di partito di centrosinistra deve essere nelle piazze, nel confronto. Se abbiamo vinto è stato per l'apertura che abbiamo dimostrato e da questo dobbiamo ripartire per dialogare con chi negli anni si è allontanato da noi" e Barli, che ha aggiunto: "Il Partito è la nostra comunità e quello che era minoranza può diventare maggiornaza, per questo dobbiamo continuare a lavorare. Oggi parlo di unità ma anche di svolta e la responsabilità del cambiamento è solo nostra. Il Pd non può essere più autoreferenziale e deve fare attenzione ai grandi temi come la difesa dell'ambiente".

Ripartire dai temi, dalle sedi aperte, dai workshops: questi i punti trattati nell'ultima assemblea della mozione Zingaretti: "Da lunedì- ha sottolineato Barli- Faremo del noi e non dell'io la nostra svolta, accogliendo le istanze di tutti senza guardare chi ha votato alle primarie per poter riempire di nuovo con orgoglio il partito. Se non partiamo da qui non ci rendiamo conto che questo governo ogni giorno riempie i media, ma non attua provvedimenti. Con l'azione di partito dobbiamo bloccare la cultura dilagante che sta prendendo piede oggi. Possono passare i Salvini e i Di Maio, ma se non stiamo attenti questa cultura si radicherà e solo stando insieme possiamo costruire una alternativa a tutto questo".

Hanno preso poi la parola alcuni dei sostenitori e dei militanti che hanno lavorato per raggiungere questo risultato, come Martina Giannetti, 24enne che ha spiegato: "Ho sostenuto Zingaretti per la sua sensibilità verso i grandi temi, come l'ambiente. Vorrei che per il futuro venissero sempre più ascoltate le istanze dei giovani e degli utimi; delle donne e di chi vive difficoltà. Credo che proporre una valida alternativa a questo governo gialloverde non sia un obiettivo per noi fuori portata". Le fa eco Jacopo Montefiori, volto noto del Pd spezzino: "Tanti si sono fermati mentre facevamo pubblicità per questo evento di oggi, stupendosi del perché fossimo in piazza dopo le primarie. Abbiamo voluto spiegare loro che d'ora in poi vogliamo essere in piazza sempre, non solo per le campagne elettorali. Solo così potremo non disperdere la fiducia che ancora una volta ci hanno concesso i nostri elettori, che vogliono credere nella nostra proposta". Montefiori si è poi concentrato sulla situazione locale: "Siamo noi che dobbiamo riaccendere il dibattito sui grandi temi, perché la nostra amministrazione di centrodestra a trazione leghista non se ne sta occupando e sembra non avere una proprosta concreta per il nostro futuro. Oggi tocchiamo con mano un silenzio assordante e dobbiamo invece proporre una valida alternativa".

Un breve passaggio anche sulla situazione lericina, con Stefano Carrozzo, che ha speso alcune parole dopo le polemiche che nei giorni scorsi hanno riguardato il Pd di Lerici: "Dobbiamo essere incisivi perché ne abbiamo il diritto, assicurando che non esiste alcuna alleanza tra Pd e Paoletti".

Presente anche l'onorevole Andrea Orlando: "Veniamo da anni in cui non si discutevano nemmeno le sconfitte, noi abbiamo voluto discutere una vittoria. Ora dobbiamo stare attenti a recepire il segnale e non deludere le aspettative. L'esito del voto è stato significativo soprattutto considerata la partecipazione. Assistiamo una spinta che viene da dentro: le primarie si inseriscono nella mobilitazione degli ultimi mesi nelle piazze. Il Pd deve diventare il partito a servizio delle mobilitazioni costruendo una unità in grado di rappresentare e rispondere alle istante delle persone che si stanno distaccando da questo governo o che non si sono mai riconosciute con i gialloverdi. Accanto a questa mobilitazione dobbiamo far entrare anche chi ancora non è coinvolto: i giovani e poveri, che non hanno partecipato alle primarie. Dobbiamo renderci conto che è inutile vedersi per ribadire le proprie posizioni, preferendo l'incontro che ci rimanda a casa con posizioni modificate e che così porta alla sitesi di soluzioni da proporre. Dobbiamo cambiare anche le nostre regole, perché non tutto può essere risolto con delle 'conte', perciò dobbiamo lavorare evitando di ricorrere continuamente alle 'tifoserie'".

"Il tema delle disegueglianze sociali deve essere posto al cuore delle discussioni- ha proseguito Orlando- Perché le vecchie disegueglianze non sono state superate e se ne sono aggiunte addirittura altre e che riguardano categorie impensabili. Dobbiamo farci carico delle paure che vivono queste persone, che altrimenti si rivolgerà ai populisti e fornire loro delle risposte concrete".

Omofobia, parità di genere, ambiente, sono solo alcuni dei temi messi sul tavolo da Orlando, che ha parlato di disoccupazione e di giustizia, di lotta alle mafie e alla criminalità organizzata "Ancora oggi tema di assoluta rilevanza, anche al nord, anche su questo territorio"; di reddito di inclusione anzichè reddito di cittadinanza "per dare una risposta migliore ad un problema che è reale" e di lotta al ddl Pillon.

Ha concluso l'onorevole: "Possiamo riconquistare i voti che sono andati ai 5 Stelle e forse anche quegli ex elettori del Pd che hanno poi votato Lega. Ora guardiamo alle Europee promuovendo liste aperte, mantendo un assetto chiaro e progressista sostenendo la rielezione di Brando Benifei. Il cambiamento non è l'opposto di quello che c'è stato, ma è farlo in modo diverso. Alle amministrative parteciperemo promuovendo alleanze contro il centrodestra, evitando di scegliere il candidato guardando se ha votato Zingaretti o meno. I fatti di Lerici sono significativi: chi ha pensato ad altre linee è meglio che lo faccia al di fuori del Pd".

Infine un appello alla dirigenza provinciale: "Se la maggioranza di chi ha votato alle primarie si è espresso in modo opposto rispetto alla dirigenza, è il momento di discuterne e smettere di far finta di niente".

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