Il Manifesto della Lega partito al Governo, uscito in occasione dell'8 marzo conferma una volta di più perchè in questa giornata non c'è niente da festeggiare; alla donna viene attribuito il compito ”naturale” di promozione della famiglia e quello strategico di soppravivenza della nazione dove l’eccesso di autodeterminaziona e libertà susciterebbe rancore e conflitto con gli uomini (tradotto: se le donne vengono ammazzate è perchè sono troppo libere).
Questa visione di società all'alba del terzo millenio, spiega a quale inferno di subordinazione e sudditanza si condanni ancora il genere femminile. Non per niente traducono tutto questo nel Decreto Pillon, nella rimessa in discussione della Legge 194 e la legittimità delle famiglie arcobaleno.
Ecco perchè questa giornata deve tornare con forza ad essere giornata di rivendicazione dei diritti e giornata di lotta, recuperare lo spirito con cui era nata proprio ai primi del 900 nel mondo occidentale...altro che mimose!
La violenza esiste in famiglia, nelle relazioni, sui posti di lavoro, alle frontiere e sui media nazionali.
Lo sciopero lanciato qualche anno fa dal movimento argentino NI UNA MENOS contro la contro la violenza maschile sulle donne, attraversa tutte le discriminazioni delle donne, compreso il doppio sfruttamento del loro lavoro: nei posti di lavoro e in casa.
Come in moltissime città italiane anche a Spezia è nato un paio di mesi fa il collettivo Non una di Meno che domani sarà in piazza alle ore 17 con lo Sciopero femminista globale.
Noi saremo con loro perchè “Le strade libere le fanno le donne che le attraversano” non è solo uno slogan che mira a smantellare l’apparato di controllo e sorveglianza delle nostre città, ma soprattutto il monito costante a costruire nuovi spazi di lotta e di conquista delle donne.
Veruschka Fedi
Segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia