Dietro il ritiro delle deleghe all' ex vice sindaco Casati e dell'ormai ex assessore ai lavori pubblici, urbanistica e manutenzione (Rossi) si è rivelata tutta l’inconsistenza di una amministrazione che per 10 anni ha nascosto sotto il tappeto la polvere della sua iniziativa.
Le reciproche accuse evidenziano i tratti dominanti di un'azione politica tutta mirata alla raccolta del consenso, priva di un reale collegamento con il cittadino.
Mentre da una parte (Casati) la rottura delle catene porta il titolo “è finito il tempo in cui l'individualità spadroneggia” (La Nazione 26/2) oggi la risposta del sindaco parla di “disattese aspettative poste in occasione delle nomine”.
Ma dai meandri del rapporto emergono ulteriori punti di riflessione: la politica di lungo periodo, ora richiesta da Casati, cozza con la bocciatura del piano di riequilibrio pluriennale.
Siamo di fronte ad un “lungo periodo" ma non si sa bene quale, visto che nei verbali dei consigli, di questa visione non vi è traccia: 10 anni di attesa ....una silenziosa attesa.
Resta un debito fuori bilancio da colmare con una vendita: la vendita di quel sogno chiamato palazzetto dello sport che insieme all'altro progetto, quello del bacino remiero, rappresentano l’illusione più grande venduta alla popolazione.
Giudicare insufficiente l'azione di due assessori a tre mesi dalla fine del mandato equivale a decretare il fallimento di una giunta, di una amministrazione.
Il lascito sarà pesante, ivi compreso quell'isola ecologica che, insieme a palazzetto e bacino, compongono un tris di fallimenti da rendere epocale la gestione di questo decennio.
Non basta un voto contrario dopo anni e anni di condivisione per recuperare quella verginità politica necessaria per ripartire, come non basta scaricare su due assessori responsabilità che vanno equamente ripartite su tutta la giunta.
È giunto il momento di cambiare, di virare in direzione di una amministrazione civica, responsabile e con i piedi per terra.
La lista civica “Cittadini in Comune” si pone in alternativa a coloro che per 10 anni hanno amministrato insieme e insieme hanno deciso su tutto.
Non avranno trovato l’accordo su come coprire i debiti fuori bilancio ma non ricordiamo urla o vesti strappate quando è stato il momento di farli!