“Ho ricevuto la relazione della Commissione per la verifica delle procedure amministrative e vorrei innanzitutto ringraziarla per il lavoro svolto.
Dalle verifiche che correttamente si sono focalizzate sulla mostra Bianconi e sulla mostra Bellani, anche rispondendo alle richieste di chiarimento che la minoranza aveva formulato sia direttamente all’Amministrazione sia a mezzo stampa, si sono riscontrate, per quanto riguarda la funzione dirigenziale, cito dalla relazione: “la generale inadeguatezza degli atti amministrativi a corredo dei due eventi e le modalità improntate di fatto ad una informalità operativa, hanno reso difficile il compito di verifica e di valutazione della Commissione, non essendo stato possibile tra l’altro individuare il confine delle competenze tra ruolo assessorile e ruolo dirigenziale.” Ciò è evidente, in particolare, nella donazione dei cataloghi, e cito testualmente dalla relazione: “in quanto la formale accettazione della donazione da parte della Giunta, così come previsto dalla legge, avrebbe consentito di valutare con obiettività, in sede di approvazione, le eventuali incongruenze. Da quanto emerso dalle audizioni la prassi da considerare le donazioni dei cataloghi, donazioni di “modico valore”, senza la prevista e formale accettazione delle stesse da parte della Giunta Comunale, già dichiarata in uso nelle precedenti Amministrazioni comunali e reiterata anche in questa occasione, ha indotto, infatti, sia l’Assessore che la dirigente a ritenere che non fosse necessaria”.
Per quanto riguarda la parte assessorile, cito testualmente dalla relazione, “non appaiono ricorrere le cause di inconferibilità e incompatibilità previste dal D.lgs. 39/2013, oggetto di controllo e verifica da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione e che riguardano gli incarichi amministrativi di vertice, gli incarichi dirigenziali o di responsabilità, interni ed esterni, nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato in controllo pubblico e neppure l’articolo 63 del TUEL in quanto il Comune non ha appaltato alcunché né all’associazione Startè né alla società Brain srl”.
Emerge, quindi, dalla relazione una necessaria e completa riorganizzazione del settore cultura, già prevista dalla riorganizzazione generale del Comune della Spezia in corso di attuazione, con inserimento dello stesso all’interno di uno specifico dipartimento e perciò trattengo la delega alla cultura ad interim fino alla completa riorganizzazione.
Inoltre, non essendo emersi fatti o atti che rendono incompatibile il comportamento pubblico dell’Assessore e poiché non sono emersi rilievi di natura economica, pur richiamando l’Assessore al rigido rispetto della separazione dei ruoli politico e imprenditoriale al fine di evitare anche solo potenziali conflitti di interesse, pur animati da spirito di liberalità nei confronti della comunità e senza oneri per la città, gli confermo le deleghe al Turismo, Toponomastica, Gemellaggi, Cooperazione Internazionale e Promozione della Città".