Ad oggi la città della Spezia dispone di un piano di radiotelecomunicazioni del 2005 totalmente anacronistico contando la rapida espansione del settore delle telecomunicazioni e un piano del 2015 adottato di fatto, ma mai approvato. Ci troviamo a tutti gli effetti in una sorta di limbo. Ieri sera, 9 gennaio, in Commissione si è deliberato per quanto riguarda la ratifica dell’applicazione delle leggi statali e regionali fintanto che non sarà convalidato un nuovo piano delle telecomunicazioni, cosa che richiederà una serie di fasi e di approvazioni e soprattutto non dovrà essere in contrasto con la normativa vigente ne con quella paesaggistica. L’Assessore Maria Giulia Sorrentino ha chiarito subito che la delibera della Commissione servirà unicamente “ad applicare le leggi nazionali e regionali nelle more previste dall’attuazione del nuovo piano delle telecomunicazioni” . Il nuovo piano dovrà passare al vaglio dell’Arpal, seguire precise indicazioni regionali e richiederà tempo, tempo in cui l’attività delle varie reti continuerà a procedere per ovvie ragioni economiche e organizzative.
La delibera di fatto si pone come un atto ricognitivo in merito alla situazione attuale in cui vi è un piano approvato nel 2005, revisionato nel 2015- anno in cui sono subentrate nuove normative e sopposto a Vas (quando era ancora appannaggio della Regione)- ma mai approvato definitivamente a causa di successive revisioni. In seguito alla valutazione positiva del VAS (Valutazione Ambientale Strategica) infatti, il Parco delle Cinque terre chiese integrazioni allungando” la faccenda” fino alle recenti elezioni.
Laura Niggi, Dirigente Comunale, ricorda inoltre che il nuovo piano, prendendo le mosse dal precedente sarà un piano di localizzazione esclusivamente territoriale, fermo restando che ci saranno indicazioni precise sia in merito all’omogeneità paesaggistica che all’aspetto sanitario in quanto Arpal ( Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ) controllerà anche la quantità di onde elettromagnetiche prodotte dalle varie “stazioni”. Non solo, la Regione impone limitazioni anche riguardo la potenza differenziando i vari processi a seconda del wattaggio. La città della Spezia grazie al vincolo paesaggistico e a quello sanitario può a tutti gli effetti sentirsi più che tutelata a fronte del recente boom del settore delle comunicazioni.