«Il consigliere regionale del Pd Juri Michelucci non ha capito nulla. Prima di parlare dovrebbe informarsi, visto che il ruolo che ricopre gli dà tutti i diritti e la possibilità di farlo. Ribadisco, siccome forse è l'unico in tutta la provincia spezzina a non averlo ancora capito, che mi sono assunto le mie responsabilità».
Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale alla Caccia Stefano Mai, replicando alle critiche dell’esponente del Pd, sul tema della chiusura della caccia al cinghiale da parte dei responsabili dell’Ambito territoriale di caccia della Spezia.
«All’ATC - ha continuato l’assessore Mai - è stato comunicato che la caccia al cinghiale può proseguire fino al raggiungimento del contingente abbattibile e comunque non oltre il 31 di gennaio. Non sono andato affatto contro la sentenza del Tar, bensì mi sono avvalso di quanto disposto dalla vigente legge regionale. L’unica responsabilità che si può prendere l’ATC, se lo ritiene, è quella di chiudere la caccia. Immagino che questa decisione sia stata determinata da fondate ragioni, quali ad esempio l'assenza di cinghiali da abbattere e dei conseguenti danni agricoli e pericoli per la pubblica incolumità.
Inoltre, secondo il Pd, l’ATC della Spezia sarebbe l’unico in tutta la regione, tra i nove esistenti, che preferisce avvalersi di strumenti come il controllo di selezione, ossia di azioni delegate a pochi soggetti, piuttosto che permettere alle squadre di svolgere le regolari battute di caccia.
Questo sicuramente è un elemento di valutazione del quale terrò conto. Se in provincia della Spezia deve essere privilegiata la caccia di selezione o il controllo faunistico alla caccia tradizionale, che sia detto chiaramente dall’ATC».