Più di due ore di discussione per arrivare a impegnare il sindaco e la giunta “ad esprimere solidarietà a tutte le vittime di ingiustizia e di violenza sia fisica che verbale che psicologica” e a “ribadire la vicinanza dell’amministrazione a tutte le vittime giudiziarie”.
Assomiglia tanto a un topolino quello partorito ieri sera dal consiglio comunale, al termine dell’interminabile dibattito sulla vicenda della morte di Stefano Cucchi, con l’approvazione dell’ordine del giorno del centrodestra (votato anche dal Partito Democratico).
A innescare l’accesa discussione (si è finiti a parlare anche della morte di Carlo Giuliani durante il G8 del 2001, di quella di Desirée Mariottini, della strage di Ustica e dei depistaggi di stato) è stata la mozione di Luigi Liguori (Spezia Bella Forte e Unita), Paolo Manfredini (Partito Socialista), Massimo Lombardi (Spezia Bene Comune) e Partito Democratico, che chiedeva all’amministrazione di “manifestare con dichiarazione pubblica la propria vicinanza alla famiglia Cucchi” e di esprimere solidarietà “a tutti i cittadini che come la famiglia Cucchi sono vittime di delitti perpetrati e rimasti insabbiati ed impuniti nei coni d’ombra dello Stato”.
Con la precisazione del rinnovamento di solidarietà e fiducia “ai Carabinieri e a tutti i servitori dello Stato fedelmente impegnati a garantire il rispetto della legalità e la tutela dei cittadini la cui immagine non deve essere macchiata da comportamenti indegni e criminali di singoli individui trasformatisi da tutori della legge in delinquenti e aguzzini a loro volta”.
Tra le accuse del centrodestra di strumentalizzazione politica del caso Cucchi, le ripetute difese di chi indossa la divisa e i chiarimenti delle opposizioni, la mozione del centrosinistra viene bocciata (da registrare le astensioni di Massimo Baldino e Giulio Guerri, ancora in controtendenza rispetto alla maggioranza) e viene approvato l’ordine del giorno del centrodestra, che specifica come “nella vicenda in oggetto il processo è ancora in corso e si deve attendere l’esito di tale procedimento per una condanna definitiva dei responsabili”, oltre a ribadire l’indiscussa “fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura, fedeli ai propri doveri”.