Passa all’unanimità la decadenza del Consigliere Stefano Cecati e la conseguente nomina della prima tra i non eletti in lista Lega, Maria Grazia Avidano.
Un convocazione del Consiglio comunale in via urgente per approvare la revoca del provvedimento di convalida dell’elezione alla carica di Consigliere di Cecati, una prassi obbligata per consentire il normale funzionamento del Consiglio e delle Commissioni. Lunedì prossimo sarà ufficializzata anche la decadenza del Consigliere del Partito Democratico, Alessio Cavarra, cui subentrerà il giovane Umberto Raschi.
Un Consiglio comunale stranamente breve per la normale prassi sarzanese ha portato a termine anche le nuove nomine delle Commissioni presiedute da Cecati, il cui posto nella Commissione Territorio è stato preso dal Consigliere del Carroccio, Luca Spilamberti, mentre quello nella Commissione Bilancio verrà ricoperto dal neo Consigliere Avidano.
Non sono mancate le frecciatine tra maggioranza e minoranza e, soprattutto, tra il capogruppo della Lega, Emilio Iacopi, e le opposizioni, tutte concordi sul considerare questa decadenza come una grave mancanza di serietà e coerenza.
Ricordiamo che il Consigliere in questione viene meno al proprio mandato per una vecchia condanna di “Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio” (art 319 c.p.) a 10 mesi, per fatti accaduti nel 1992 e patteggiati nel 2000. Un controllo post elettorale ha scoperto il fatto e la mancanza negli atti della dichiarazione di riabilitazione che avrebbe cancellato la sentenza ed evitato la decadenza prevista dalla Legge Severino. La propria autocertificazione, dopo gli accertamenti fatti nel casellario giudiziale risultato nullo, ha portato all’elezione ora venuta meno dopo la scoperta della condanna non dichiarata e il conseguente avvio della procedura di decadenza: “Probabilmente ho sbagliato nell'interpretare le difficili norme che presiedono a questa materia e che sono tutte successive a quei fatti. Ho ritenuto, evidentemente sbagliando, che la circostanza che, per quei fatti, avessi patteggiato prima di subire una condanna, determinasse la mancanza di conseguenze di quella pronuncia di diciotto anni fa - così leggiamo nella sua lettera di dimissione - Sono stato anche ingannato dal casellario giudiziale che avevo richiesto e che indicava "nulla" sotto il mio nome (solo ora mi spiegano per effetto della "non menzione" della pena, ma che io credevo effetto di una estinzione di tutta la vicenda). Ero quindi in perfetta buona fede quando sottoscrivevo la dichiarazione di insussistenza di cause di non candidabilità. Non ho mai riportato ulteriori condanne. Ho svolto con diligenza il mio lavoro fino alla collocazione in riserva. Sono mortificato per quanto ho appreso e mi scuso con tutti, primi fra tutti i miei elettori".
Ma le scuse riportate non sono piaciute ai Consiglieri di opposizione che hanno rimarcato quella che viene letta come una grave leggerezza: “Mi dispiace per Cecati e per il vostro gruppo che era innovazione e distinguo, ma sono imbarazzato: che brutta figura – esordisce il Consigliere Mione (di Sarzana per Sarzana-Rete Civica Liguria) – la vostra arroganza di chi vuole fare il capoclasse viene meno. Mai trovato nella mia lunga carriera di avvocato un cliente che mi venga a dire: Sono innocente e mi chieda di patteggiare la pena. Dovete chiedere scusa ai cittadini tutti ed al Pres. del Consiglio comunale per questo bel record mai successo prima nella storia sarzanese – ha aggiunto – casti e puri ve la prendete con i parcheggiatori ed i mendicanti per indicare la pagliuzza senza vedere la trave nel vostro occhio, e mentre Cecati chiede scusa il Capogruppo Iacopi ed il ViceSindaco Eretta tacciono ancora, voi vi autoassolvete e ciò è grave”.
Della stessa convinzione il Consigliere Federica Giorgi (M5S): “Un reato grave ed una leggerezza non certo trascurabile, ma dalla maggioranza sento solo tentativi di sminuire. Un Consigliere è anche un Pubblico ufficiale e non può non capire la gravità della propria autocertificazione e tantomeno autoassolversi. Una trasparenza tanto sbandierata e per prima da voi non rispettata – ha aggiunto – Cecati ha commesso un reato, lo ha omesso e poi è andato sui giornali a parlare di errori e complotti presunti? La sua autocertificazione non è un errore ma semplicemente un falso”.
Anche il Capogruppo PD, Daniele Castagna, si unisce al coro di accusa: “Questa è la delibera degli “Omissis”, se ne leggono molti cominciando dall’autocertificazione che non viene a sufficienza evidenziata: lui ben sapeva della condanna e qualunque avvocato gli avrebbe facilmente spiegato la sua non candidabilità mentre le dichiarazioni di Cecati lasciano intendere un tentativo valutato di omettere questo segreto, una speranza che non uscisse fuori – spiega il Capogruppo – oltretutto manca ancora da voi una spiegazione politica del caso, proprio da chi si erge come innovatore e paladino di giustizia e trasparenza”.
Risponde unita la maggioranza, tra la rabbia del Capogruppo della Lega, Iacopi, tesa a difendere la figura di Cecati ed il suo errore umano di sottovalutazione, e il dispiacere del Capogruppo di “Sarzana Popolare”, Andrea Pizzuto: “E’ indubbio che questo episodio è uno scivolone, non possiamo nasconderci dietro un filo d’erba – ha spiegato Pizzuto – è uno scivolone che però è stato chiaramente non indotto in malafede ma forse da un po’ di superficialità. Una spiacevole revoca di un Consigliere che nessuno avrebbe mai voluto affrontare, e conseguenza di una Legge molto particolare, ora subentrerà un altro Consigliere della Lega e questo non sposterà per nulla gli equilibri di questa maggioranza”.
Iacopi si dichiara offeso: “Rispettate una persona che ha servito lo Stato per 40 anni ed il cui figlio è nell’Arma – ha dichiarato – Ceccati è un’ottima persona premiata con il massimo grado dovuto alla sua carriera militare, noi siamo solo molto tristi per questa perdita. L’esito negativo espresso dal casellario giudiziario ha tratto in inganno una persona per bene caduta ingiustamente in una Legge iniqua dopo tanti anni”.
Il Presidente del Consiglio Carlo Rampi è intervenuto per ricondurre il dibattito alla sola delibera di decadenza, ricordando che non sono messe in discussione le qualità e l’onorabilità dell’ex Consigliere.
Conclude Cristina Podestà (Lega): “Non c’è alcun imbarazzo e vergogna né in noi Consiglieri né nella Lega stessa. La buona fede di Cecati è evidente seppure a conti fatti sbagliata, prendiamo atto delle sue scuse e andiamo avanti, dispiace molto ascoltare la vostra strumentalizzazione”.
Una discussione a parte si è registrata sugli Ordini del giorno proposti pochi giorni fa dal Capogruppo Lega, Emilio Iacopi, tre proposte poi ritirate dallo stesso perché “Non era il momento giusto” – dichiarava Iacopi alla stampa e confermava ancora ieri sera dopo gli attacchi dell’opposizione.
Il primo Ordine riguardava la cancellazione della distribuzione di “Carne halal” nelle mense scolastiche. Il secondo era relativo al divieto di accesso nei locali comunali a burqa o indumenti che coprano completamente il volto. Il terzo riguardava la richiesta di presentazione di documenti attestanti il “Non possedimento” nei Paesi di origine di beni mobili e/o immobili, per potere accedere o meno alle agevolazioni su mense e trasporto scolastico.
“Ordini del giorno vergognosi e disumani – li ha definiti Paolo Mione – li ripresenti ora stesso se ne ha il coraggio, ma lei non lo avrà perché sa benissimo che neanche i Consiglieri di maggioranza ed il Sindaco stesso glieli voterebbero”.
Si passa quindi alle votazioni e all’unanimità viene ufficializzata la decadenza del Consigliere e la sostituzione dello stesso con la rappresentante della Lega, Maria Grazia Avidano. La sedia vuota in Sala Consiliare viene subito occupata e il neo Consigliere si presenta dichiarando la propria disponibilità ad impegnarsi per il bene della città e difendendo il Consigliere uscente: “Una persona seria ed impegnata che stava svolgendo un ottimo lavoro, sostituirlo in seguito a questa triste storia è l’unico neo della mia nomina”.