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Sarzana per Sarzana continua la sua lotta “Pro Sabbadini” In evidenza

di Luca Manfredini – Un ordine del giorno in Consiglio comunale, ma anche una petizione.

“Ci piacerebbe capire a livello umano, quale possa essere il gradimento degli anziani nel passare le loro giornate proprio accanto all’ospedale”: Paolo Mione presenta un Ordine del Giorno ed una petizione a difesa della casa di riposo.

 

“In tutta questa storia manca un’importante sensibilità di base, proprio in un momento storico in cui la scienza ha approfondito la materia ed i destini riguardanti la vita di anziani alloggiati nelle case di riposo – spiegano in conferenza stampa il Consigliere Mione, il regionale Francesco Battistini ed il Pres. dell’associazione “Sarzana per Sarzana”, Samantha Volpi – la migliore scienza medica testimonia che gli anziani non vanno messi a contatto con gli Ospedali, bensì con la comunità, con il centro cittadino e possibilmente con i bambini. Il tutto in una struttura inserita in una zona tranquilla e comoda per i visitatori, dove gli anziani autosufficienti possano relazionarsi al meglio mantenendo anche gli importanti contatti con l’adiacente centro cittadino”.

Citano nel documento uno studio della Città della Salute e della Scienza di Torino che trae queste conclusioni: “La prolungata degenza in ospedale può talora determinare, soprattutto nel paziente anziano fragile, perdite funzionali e scompensi psicofisici legati all’allontanamento dal proprio abituale contesto di vita”, uno Studio dal titolo “Il rapporto tra ospedale e residenze sanitarie assistenziali: dall’ospedale al territorio ed eventuale ritorno”.

È una battaglia contro tutti che appassiona da sempre la lista civica di Mione, già combattuta ai tempi in cui il PD ambiva a vendere la struttura intitolata al ViceSindaco socialista Sabbadini, tentativo poi stoppato dopo discussioni e petizioni.

Ora ancora più di prima le sorti della casa di riposo sembrano essere già decise e confermate e lo spostamento della stessa, nella struttura in costruzione da ben 8 anni nel piazzale del nosocomio San Bartolomeo, sempre più imminente.

“Parliamo della Sabbadini, un servizio importante e una struttura storica per Sarzana – insiste Mione - che può anche avere necessità di interventi di recupero e miglioria, certo, che si facciano. Non è che quando le cose vanno risistemate ci si debba fare cogliere da un delirio consumistico e buttare tutto via, si possono anche recuperare e migliorare per il bene della collettività. Sembra ci sia un filo conduttore ben preciso tra la vecchia e la nuova amministrazione, la “Mala gestio” del PD si perpetua chiaramente con quella della destra”.

Sulla stessa chiara linea il regionale Battistini (Rete a Sinistra/Liberamente Liguria): “Osteggiare la vita sociale agli anziani è precludere loro l’indispensabile necessità di mantenere un contatto e approcciarsi al tessuto sociale della città – spiega - la nuova struttura adiacente all’Ospedale ha anche una conformazione architettonica chiaramente ospedaliera e alienante per gli ospiti stessi, inserita in un piazzale ospedaliero è un chiaro luogo di cura e non un posto di residenza. Lo stesso gestore della Sabbadini, la Coopselios, riconosce e specifica nel proprio sito web i punti di forza della stessa, quelli che rivendichiamo e abbiamo inclusi nelle premesse dell’Ordine del giorno: “Collocata vicino al centro cittadino, in una zona tranquilla con un ampio giardino utilizzabile per le attività di animazione o, semplicemente, per una passeggiata nel verde da parte degli ospiti”.

“Sarzana per Sarzana” crede fermamente che la casa di riposo Sabbadini debba essere organizzata dal Comune sia nella struttura che nel servizio, affinchè la gestione diretta del servizio stesso consenta una maggior tutela degli assistiti a garanzia loro e delle loro famiglie.

Per questo è stato stilato e presentato questo Ordine del Giorno che vedrà impegnati nella discussione il Consiglio comunale e l’Assessore preposto, Costantino Eretta, sulle cui dichiarazioni si basano la contrarietà del gruppo. L’Ordine in questione impegna Sindaco e Assessore competente a: “Mantenere la Residenza Sanitaria Assistita, la Residenza Protetta ed il Centro Diurno di primo livello all’interno dell’attuale stabile sito nel Comune di Sarzana in via Falcinello 1 dialogando, se necessario, nei tempi e nei modi più opportuni, con la direzione strategica di ASL5 e con il Direttore del Distretto Sociosanitario 19 “Val di Magra”.

In aggiunta a ciò è prevista una nuova petizione tra i cittadini: “Portiamo la questione all’attenzione del Consiglio comunale per sensibilizzare all’argomento – spiega Samantha Volpi – e parliamo con i cittadini, sentiamo cosa ne pensano loro e chi utilizza il servizio. In tutto questo programma si perde di vista proprio l’utilizzatore del servizio, ma parliamo di persone e non di cose spostabili a seconda di convenienze ed interessi altrui, qualcuno avrà chiesto a loro cosa ne pensano”?

Anche in Consiglio regionale sarà fatta un’interrogazione apposita all’Assessore Viale per sapere “Se l’Assessore si pone in continuità con le scelte fatte in passato – dice Battistini – o se c’è una volontà di andare a ripensare l’utilizzo della struttura”.

Nel frattempo la proposta spontanea di Coopselios al Direttore Generale di ASL5 va avanti da aprile 2017 e prevede: “La realizzazione di un progetto di ampliamento, completamento, modifiche interne e gestione della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), della Residenza delle Cure Palliative e del Centro Diurno nel costruendo immobile adiacente l’ospedale S. Bartolomeo nel Comune di Sarzana”.

Ovvero la famosa struttura in costruzione da circa 8 anni sul piazzale del nosocomio sarzanese, il cui completamento e ampliamento verrebbe fatto con l’investimento complessivo di 4.420.816,55 euro a carico di Coopselios in cambio di una gestione della stessa di 25 anni, e di un numero di posti letto identico a quello attualmente in uso presso la RSA Sabbadini in questione.

Anche questo passo, secondo “Sarzana per Sarzana”, meriterebbe un po’ più di chiarezza sulla gara di appalto, sulle tempistiche del completamento e sul perché un’immobile pubblico debba essere consegnato ad un privato.

Conclude la conferenza il Consigliere Battistini con questo sunto: “Stanno applicando dei parametri industriali a qualcosa che industriale non è, perché gli anziani non devono essere dei pacchetti spostabili a seconda di convenienze, risparmi e produzioni – ha concluso – se vogliamo comparare automaticamente un anziano ad un malato allora mettiamolo nel posto di cura a fianco all’ospedale, ma così non è. L’anziano ha una sua dignità, una sua voglia di vita ed un bisogno di socialità, necessita di un adeguato luogo di riposo e non di un abbandono in una corsia di ospedale”.

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