Nel giro di qualche giorno si sono verificati a Sarzana, davanti e nelle adiacenze della stazione ferroviaria, due gravi episodi di illegalità.
Nel primo caso un giovane uomo ha subito una duplice aggressione a scopo di rapina ad opera di personaggi appartenenti a un ambito del quale viene segnalata da tempo la pericolosità.
Nell'altro episodio un folto gruppo di persone, appartenenti anch'esse a un ambito del quale viene segnalata da tempo la pericolosità, ha allestito - vantandosene ostentatamente su fb - una ronda "a presidio della zona della stazione".
Si tratta - in entrambi i casi - di gravi violazioni del diritto italiano.
Nel primo caso sono stati messi a repentaglio l'incolumità fisica, la libertà personale ed il patrimonio di un nostro concittadino.
Nel secondo caso si sono palesemente violate norme che regolano l'ordine pubblico. Secondo il cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza' varato dal Ministro dell'Interno Maroni nel 2009, eventuali attività di pattugliamento privato devono essere richieste dal sindaco (che ha invece dichiarato di non saperne nulla) di concerto con la prefettura, e devono essere svolte da gruppi di non più di tre persone non appartenenti ad organizzazioni politiche.
Ogni altra iniziativa di privati, pur ispirata dal desiderio di tutela preventiva dell'ordine pubblico, è illecita ed espressamente vietata.
Ci pare - guardando le foto postate su fb da quella trentina di esponenti di Casa Pound - che i presupposti per quella 'ronda' difettassero tutti: i partecipanti erano ben più di tre e mancavano la natura apolitica dell'organizzazione e la richiesta del sindaco.
Stupisce non poco che i protagonisti affermino di essere stati "regolarmente autorizzati"; ciò potrebbe essere avvenuto soltanto preannunciando all'Autorita' un'iniziativa dai caratteri ben diversi da quelli che loro stessi hanno orgogliosamente rivendicato ed immortalato su Facebook...
Una autentica illegalità dunque, proprio come quella perpetrata giorni prima ai danni di quel giovane concittadino.
Si apprende del resto che sulla iniziativa di Casa Pound hanno vigilato con discrezione Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.
Il che significa che anche agli occhi degli unici legittimi tutori dell'ordine quell'iniziativa non era un'operazione che portava maggiore tranquillità e sicurezza in quella zona problematica della città ma soltanto una pretestuosa esibizione muscolare finalizzata ad accrescere la tensione e ad esasperare gli animi.
Francesco Battistini
Paolo Bufano
Paolo Mione
Paolo Zanetti