I primi due gruppi, composti da un massimo di sei ragazzi, hanno operato, uno, dal dicembre 2017 al marzo 2018; l'altro, dall'aprile 2018 fino al termine di luglio. Ad agosto si è messo in moto il terzo e ultimo turno, formato da cinque ragazzi africani, che andrà fino a novembre. Per i migranti, formati e seguiti nel lavoro dagli operatori Maris, sono stati studiati percorsi personalizzati in grado di promuoverne la crescita e l'integrazione, nel rispetto di quanto richiesto dalla delibera regionale 283 del 2017.
“La presenza di migranti può diventare preziosa se si fanno progetti come questo – osserva il sindaco Paola Sisti -.Un progetto che sembra facile, ma non è stato per niente banale realizzarlo e ha previsto un'intensa fase di formazione per i ragazzi coinvolti, con la speranza di qualificarli anche in vista di lavori futuri, speriamo stabili, che consentano loro di diventare parte integrante di una comunità, che sia questa o un'altra. Dalla cittadinanza è arrivato un riscontro pienamente positivo, perché i ragazzi lavorano con solerzia e svolgono mansioni di reale utilità. La convenzione finisce a novembre: la mia speranza è poterla far ripartire, magari dalla prossima primavera. Alla base di progetti come questo c'è la volontà di non chiudere le porte allo straniero. Se tutti i sindaci si facessero carico in misura equa di queste persone, il problema sarebbe molto meno forte. Ad ogni modo, nella nostra provincia il fenomeno è gestito bene, e per questo bisogna ringraziare tanto la Caritas diocesana - diretta da don Luca Palei, che opera affiancato da validi collaboratori - sempre in prima linea per i più deboli, italiani e stranieri”.
“Un importante progetto di inclusione sociale attiva – commenta Nicla Messora, vice sindaco di Santo Stefano e assessore ai Servizi sociali – che ha dato senz'altro un vantaggio alla comunità tutta, implementando la capacità del Comune di andare a pulire e tenere in ordine il territorio, frazioni comprese. A questa iniziativa l'ente contribuisce mettendo a disposizione 17mila euro, risorse ricevute dallo Stato per attività riguardanti i richiedenti asilo”.
“Un'iniziativa utile, che realizza vera integrazione e valorizza le qualità dei ragazzi coinvolti, tutti entusiasti di dare una mano alla comunità che li ha accolti – dichiara don Luca Palei, presidente di Nuovo Mondo e de La Piccola Matita -. Il loro impegno, inoltre, è tutt'altro che simbolico, visto che svolgono lavori davvero utili sul territorio di Santo Stefano. Un sincero ringraziamento a tutti gli attori che hanno reso possibile l'attivazione del progetto, un'opportunità preziosa”.
“Questo progetto è motivo di soddisfazione per i migranti, che mostrano grande disponibilità, e per tutti i soggetti che lo hanno reso possibile – commenta Stefano Ambrosini, vice presidente di Maris -. Queste persone, nel momento in cui si propone loro un percorso, una progettualità, sono contente di dare un concreto contributo alla comunità che le ha accolte. Certe pratiche dovrebbero essere da esempio. Progetti come questo – e come quello, analogo, che partirà nel capoluogo – sono positivi per il territorio, ma naturalmente il loro valore sociale va al di là del taglio dell'erba e della pulizia delle strade”.
A questa prima convenzione, contemporaneamente ne è stata affiacnata un'altra, stipulata tra Comune, Nuovo Mondo Caritas e La Piccola Matita. Un'intesa rivolta ai residenti di Stanto Stefano in condizioni di disagio sociale – come la disoccupazione in età ormai avanzata – che al momento vede due persone occuparsi di servizi legati al Cas, in particolare pulizia e sorveglianza notturna. Inoltre, sempre nell'ottica di un'integrazione attiva, due ulteriori migranti ospiti del centro di accoglienza santostefanese sono attualmente impegnati presso il magazzino della Caritas alla Spezia.