Vorrei fare alcune considerazioni riguardo la possibilità di realizzare un impianto biodigestore nel territorio di Arcola e più precisamente in località Boscalino.
Non mi soffermo sulle osservazioni fatte dagli uffici della Regione Liguria, osservazioni che mettevano in risalto le problematiche inerenti sia alla mancanza dello spazio, sia delle problematiche ambientali. Vorrei soffermarmi su una problematica a mio avviso molto importante, ovvero il sito Boscalino, forse pochi lo sanno è una località adiacente, o meglio intrinseca alle aree occupate dalla centrale ENEL.
È ormai noto a tutti che dopo i vincoli posti dal ministero in occasione del rilascio della certificazione “AIA” (riunione a cui oltre il ministero dell’Ambiente ha partecipato la Provincia della Spezia, il comune di Arcola, il comune della Spezia) abbia ormai confermato la dismissione della centrale stessa nel 2021, decisione che pone la politica tutta davanti a un’occasione unica di sviluppo e lavoro.
Infatti la centrale dell’Enel è inserita in un contesto ottimale, vicino all’autostrada, al mare, in una posizione unica sia per dimensioni sia per collegamenti.
Sento parlare spesso di cosa ci sarà un domani su quell’area, e mi ha stupito che nessuno ha messo in risalto il fatto che essa sorge non solo sul comune della Spezia, ma anche nel comune di Arcola.
Detto questo mi domando, come si può pensare di costruire un biodigestore a Boscalino (sarebbe come farlo all’interno delle aree Enel). Possibile che non si capisce che con questa scelta sciagurata, non solo si costruirebbe un impianto in un sito non idoneo, ma si metterebbe in pericolo anche il futuro sviluppo delle aree Enel stesse.
In un momento in cui si parla tanto di green economy di sviluppo turistico. Come si può pensare di mettere un’ipoteca così grande (come quella di un impianto di trattamento rifiuti) su un’area che quando sarà dismessa, dovrà altresì essere presentata agli investitori nazionali e internazionali, nel migliore dei modi, e senza vincolo alcuno.
In questa discussione, ovvero sulla costruzione di un biodigestore a Boscalino, non mi è apparso di sentire nessuna presa di posizione da parte del comune della Spezia, né tantomeno del sindaco Pierluigi Peracchini. Mi auguro che la politica torni a essere tale. Che si fermino i motori (cosa serve convocare il consiglio in seduta di urgenza per lunedì prossimo). Si torni a un tavolo, si apra una discussione con tutti i sindaci della provincia e del comune della Spezia, (come peraltro richiesto al presidente della Provincia da parte dei consiglieri di minoranza in consiglio provinciale).
Sarebbe giusto sapere infatti cosa ne pensa il sindaco della Spezia del traffico di camion e mezzi pesanti che percorreranno la zona, anche sui territori del suo comune, già oggi al limite di sopportazione. Cito per esempio i centri abitati delle Pianazze, del Termo, del Limone, senza tralasciare un’arteria principale come viale San Bartolomeo.
Giuseppe Mori, membro direzione provinciale Pd