fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Futuro dell'area Enel, Avantinsieme: "Basta con tentennamenti e divisioni" In evidenza

Il movimento guidato da Lorenzo Forceri chiede di affrontare la questione con trasparenza e lungimiranza, e punta sull'elettrico.


In questi giorni assistiamo nuovamente al rimpallo di responsabilità e di buoni propositi sul futuro dell’area che ospita la centrale Enel che ha, come sempre, l’unico risultato di non provocare nessuna evoluzione sulla vicenda.
È solo grazie alla prossima discussione della nostra mozione in consiglio comunale se l'area Enel è tornata al centro del dibattito politico. È deprimente vedere come da quando questa è stata depositata, e parliamo di settembre 2017, nulla si sia mosso a riguardo, solo stanche parole che si ripetono con cadenza regolare, con il solo obiettivo di rinviare ogni decisione, di non fare alcuna scelta.

 

Sappiamo tutti come i tempi dell’economia e dell’innovazione siano oggi molto più veloci di quelli della politica, questo è un rischio per la democrazia stessa, spesso costretta ad inseguire decisioni prese da altri.
È innegabile che il momento per le decisioni sia ormai davvero prossimo, il 2021 è dietro l’angolo, del nuovo PUC non si intravede neppure l’ombra e impostare una politica amministrativa e territoriale di ampio respiro richiede del tempo.
Le posizioni attendiste dell’amministrazione per un’area strategica come questa stridono oltremodo in questo quadro.

Enel ha annunciato che la centrale sarà chiusa, i tempi e modi non sono noti ma la decisione è irrevocabile. È qui che deve inserirsi una visione politica chiara e di ampio respiro.
Non è più il tempo per battaglie di retroguardia, la salvaguardia dei posti di lavoro deve essere garantita, ma non può essere strumentalizzata per mantenere quelle briciole che Enel potrebbe lasciare per rendere meno traumatica la dismissione: Enel deve lasciare l’area ripulita da ogni possibile inquinamento e dagli ingombri della centrale, ma potrà, a nostro avviso dovrà, essere un partner strategico per attrarre investimenti.

Ci vuole coraggio, il coraggio politico di chi si sa assumere le responsabilità per il futuro di un pezzo importante di città.
Finiti gli anni delle partecipazioni statali, La Spezia ha difeso con le unghie le realtà industriali che sono rimaste, ed è stata una scelta saggia, la tremenda crisi, speriamo, appena terminata ha dimostrato che le eccellenze industriali hanno sorretto il paese negli anni difficili e le eccellenze produttive locali non sono state da meno.
La nautica è definitivamente ripartita, oggi chiede spazi in cui espandersi e lavoratori qualificati, il settore difesa conosce, almeno nella parte navale, un momento di forza, così come la cantieristica e l’industria ad elevata tecnologia.

I locali tentennamenti sul futuro dell’area Enel avvengono in un momento in cui la manifattura internazionale vive un rilancio e ripensa il modo stesso di fare industria e più generalmente di fare impresa.
L’industria del futuro non inquina, si integra nell’ambiente circostante, spesso non consuma energia ma la produce essa stessa, progetta e sviluppa prodotti sostenibili che si possono integrare al meglio nei nostri fragili territori.
Abbiamo pensato al tema dell’elettrico per il futuro di quell’area, e la mobilità elettrica ci è sembrata una naturale evoluzione, questo sarà il tema del nostro futuro più prossimo. Quindi non solo auto elettrica, ma idee per nuovi mezzi commerciali leggeri, scooter, logistica integrata e sostenibile e anche ovviamente sviluppi elettrici e ibridi per il mondo della nautica. L’industria 4.0 è già realtà e può rappresentare una nuova opportunità per il nostro territorio.
Ora come città dobbiamo dimostrare di credere in un progetto industriale che dia lavoro e stabilità ai nostri giovani, non ascoltando speculatori e chi parla di soluzioni fumose e di poca prospettiva.
A chi vuole investire dobbiamo presentare una città che ha voglia di mettersi in gioco e decidere il proprio futuro, non solo quindi un’operazione commerciale o immobiliare, ma un nuovo Hub produttivo che sia protagonista a livello nazionale. E dobbiamo fare in modo che tutto questo conviva parallelamente con le altre strade che la città può percorrere: il porto, il turismo crocieristico, il rilancio del tessuto commerciale.

Per questo chiediamo di lasciare da parte paure e divisioni, non è più il momento. È il momento di credere invece che questa città abbia un futuro fatto di ricchezza e buona occupazione, un futuro da consegnare senza rimpianti ai nostri figli e ai nostri nipoti.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.