L’ex Ministro degli Interni, Marco Minniti, monopolizza piazza Luni a Sarzana e rinforza l’unione degli ideali di tutta la sinistra proprio parlando dell’argomento più difficile, ma a lui più congeniale; sicurezza e immigrazione. Davanti ad un folto pubblico ed armato di una forte carica enfatica suona la carica al popolo della sinistra per l’imminente ballottaggio che attende Alessio Cavarra il 24 giugno.
“Non c’è un'emergenza sicurezza nel nostro Paese e nonostante i momenti molto impegnativi passati abbiamo tenuto salde le nostre basi ed i principi di libertà che ci contraddistinguono. Ora con il nuovo Governo corriamo il rischio di metterci in una posizione eccentrica rispetto agli altri grandi paesi europei, una condizione di isolamento che non serve; né a governare i flussi migratori né ad affrontare correttamente il giusto tema della sicurezza – spiega Minniti - il Governo Gentiloni ha costruito un’alleanza eccezionale con i Sindaci e chiediamo che si prosegua questo rapporto fondamentale tra il territorio e coloro che oggi sono chiamati a governare, noi l’abbiamo fatto e questa è stata ed è la chiave di volta. Il 2017 è stato un anno difficile per quanto riguarda gli attacchi terroristici, ma l’Italia si è dimostrata sicura e priva di pericoli, e contemporaneamente ha segnato un record storico di presenze turistiche straniere nel Paese. Un Paese bello e sicuro il nostro, un Paese che ci è stato donato bello e da fare condividere in libertà, proprio come Sarzana con la sua bellezza, la sua storia ed i suoi principi – aggiunge – le alternative in ballo sono solo pericolo ed isolamento, per gli altri i fari guida sono i Viktor Orban che cambiano le loro costituzioni con un colpo di spugna e vogliono cancellare la parola “accoglienza” da quella europea. Non è un problema di proposte ma di valori, proprio quelli fondativi su cui abbiamo costruito la convivenza con cui stare in Europa. Se qualcuno pensa di fare dell'Italia l'Ungheria d'Europa sbaglia”.
La piazza reagisce molto bene alle parole di Cavarra e Minniti, e gli applausi si fondono in uno sfogo di orgoglio e di rivalsa in un momento tanto delicato per la storia della città, messa per la prima volta in discussione.
“Abbiamo fatto errori e pagato un momento storico difficile, ma abbiamo anche costruito tanto ed i fatti sono lì a dimostrarlo – dichiara Cavarra - siamo pronti a proseguire i progetti avviati ed a corredarli di nuove proposte complete, con competenza e umiltà. Noi siamo Sarzana e, insieme a Voi, conosciamo i problemi e vogliamo risolverli. Di là c'è una candidata che non ha neppure l’idea di come si governi una città, nessuna proposta di governo, solo una Sarzana da scoprire perché mai vissuta, solo una città da infangare per aggiungere una nuova bandierina, solo un nulla a caccia di un distinguo – e cita ironico la cabinovia tra le fortezze ed il ponte sul Calcandola – ci attaccano ancora perché ancora parliamo di antifascismo? Fanno bene perché è proprio ora che è basilare questo distinguo: oggi è in campo una scelta culturale e non un Palazzo, due opzioni contrapposte quindi: i non valori della destra contro i valori della sinistra. Una città moderna e progressista può andare a finire in mano a loro? – noi abbiamo valori e libertà, noi siamo la Sarzana vera, su tutti i temi – aggiunge - Minniti ha dimostrato come anche sicurezza e migrazioni possano essere affrontati senza lasciare donne e bambini in mezzo al mare, quelli che definiscono “Gentaglia in crociera”. Noi non ci stiamo e Sarzana deve saper valutare. Mi rivolgo anche agli elettori dei partiti non più al ballottaggio: Sarzana sociale ed umana non deve morire e le chiare similitudini dei nostri e dei vostri programmi devono esprimersi uniti in una visione futura della città – conclude poi sarcastico - Sarzana è di Sarzana, fate in modo che tanti cittadini non siano privati del patrocinio legale dell'Avvocato Ponzanelli, fate sì che le partite a Risiko di Toti siano giocate altrove e non qui”.
Minniti attacca poi il nuovo Governo: “A chi invita a rinunciare alla propria libertà per un po' di sicurezza dico no. L’Italia deve rimanere quel paese rispettato chiave di libertà e sociale, l'Italia ha sempre avuto nel dialogo il proprio essere, un paese dell'onestà aperto all'estero ed all'Africa – e ancora – proseguiamo a lavorare su integrazione e sociale, dove le piazze più sicure sono quelle vissute, non concediamo a nessuno di toglierci la nostra libertà. Liste di prescrizione e censimenti? Sai dove inizi e non sai dove vai a finire. L’organizzazione mondiale per l'immigrazione è al lavoro, a Tripoli si lavora, noi abbiamo lavorato, questa è la politica e non la chiusura da altri ambita – e prosegue sui dati dello scorso anno - 11000 migranti ricollocati negli ultimi 17 mesi, in tutti i paesi europei. 120.000 arrivi in meno lo scorso anno, questi sono fatti, le chiacchiere le porta via il vento. Con noi trafficanti di carne umana hanno perso milioni di euro. Il viaggio è una crociera? Bambini mandati dalle famiglie per assicurarsi un futuro, divisioni e paura. Davvero un Ministro può dire la pacchia è finita? Davvero chi è al Governo può permettere di prendere in giro gli italiani? Le grande democrazie possono gestire i flussi ma non impedirli ed i cittadini non vanno mai divisi per proprio tornaconto, nè messi in lotta l’uno contro l’altro, ma vanno correttamente informati. Noi siamo i primi ad avere avviato un corridoio umanitario con la Libia, 300 mamme e bambini accompagnati in sicurezza in Italia che hanno passato il loro primo Natale da noi".
"Una sfida impegnativa certo, ma che l'Italia può vincere se non abbandona i propri valori, erigere muri non serve, se non a dividere le mamme dai propri figli - prosegue - Il problema sicurezza va seguito e risolto, stiamo più accanto alle persone che stanno in periferia perchè noi non stiamo con chi le sfugge ma con chi non può cambiare quartiere, ed è nostro dovere renderlo più sicuro. Noi dobbiamo lavorare perché sia evidente in questa competizione elettorale che la nostra società è basilare, libera e aperta, contro una società chiusa. Libertà e tutela degli individui contro una democrazia altresì morta – e conclude - la partita in gioco a Sarzana è basata anche su questa realtà, e Alessio sa come fare, sarà un mio vanto fargli da consulente alla sicurezza, starò al suo fianco dopo la vittoria. Domenica votiamo per il futuro di Sarzana e per quello dell'Italia intera, mai come adesso infatti il futuro di una comunità è gemellato con il futuro del paese stesso. Trasmettiamo un messaggio casa per casa e lavoriamo tutti per restare Sarzana, che nessuno domenica notte abbia rimpianto dell'impegno mancato nel convincere tutti”.
Cavarra ringrazia Minniti e tutti gli intervenuti e dà appuntamento a giovedì 21 in Cittadella con Valter Veltroni.