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Il litorale di Marinella sotto la lente di ingrandimento di Valter Chiappini (video) In evidenza

di Luca Manfredini - Dall'assegnazione delle concessioni, alla linea demaniale; dal materiale da smaltire, al Piano Spiagge: intervista al candidato sindaco di Sarzana in movimento dopo la Commissione comunale da lui richiesta.

Marinella terra di opportunità tanto dichiarate e ricercate quanto dimenticate, da sempre crocevia naturale di interessi altrui, problematiche irrisolte e difficoltà.

 

Gazzetta della Spezia ha fatto un giro per le spiagge insieme al candidato sindaco della lista civica “Sarzana in movimento”, dopo la Commissione Territorio del 14 aprile scorso, richiesta dallo stesso Consigliere comunale Chiappini e concessa dal Presidente e Capogruppo PD, Mario Torre, al cui ordine del giorno era proprio la situazione del litorale di Marinella.
Presenti in audizione: per l’Amministrazione, il Dirigente dell’urbanistica architetto Mugnaini, il dirigente dell’Ufficio Demanio dott. Moscatelli e il Sindaco Cavarra; per le associazioni di categoria, invitati e presenti i dirigenti di C.N.A. Carola Baruzzo, di Confartigianato Gregorio Ravani, di Confesercenti Fabio Lombardi; invitati ma assenti i dirigenti di Confcommercio.
Presente anche lo storico gestore della spiaggia libera “Il Maestrale”, Roberto Aliboni.

Scopo della seduta della Commissione era valutare modi e possibilità per velocizzare le procedure di assegnazione delle concessioni delle spiagge libere, annosa problematica che si ripercuote sulle spalle dei gestori, dei turisti e quindi di Marinella tutta.
“E’ particolare pensare che si debba attendere fine giugno e oltre per avviare una regolare stagione balneare ed assicurare i corretti servizi ai turisti – ironizza Chiappini - come pure che ogni anno si debbano montare le strutture per poi rismontarle a fine stagione e posizionarle altrove, lasciando le spiagge in una situazione precaria, esteticamente deprecabile e pericolosa”.

Deluso il Consigliere sul tentativo di velocizzare l’assegnazione delle spiagge, la relativa ricostruzione dei chioschi e/o la possibilità di un minimo di servizi igienici per i frequentatori del litorale: “Purtroppo ci è stata confermata una situazione tutt’altro che positiva, che non ci ha stupito ed in parte ci aspettavamo. Per le spiagge libere infatti l’Amministrazione non ha ancora dettato le modalità di assegnazione delle concessioni, manca ancora l’atto di indirizzo della Giunta. Il Sindaco si era impegnato in Commissione a deliberare prima della chiusura del mandato di questa Amministrazione, ovvero entro 7/10 giorni, ma il termine è già scaduto. Ad oggi infatti gli uffici non hanno ancora ricevuto copia della deliberazione per dar modo di assegnare le concessioni, ed ai gestori delle spiagge libere attrezzate di poter partire con la stagione balneare”.

In aggiunta a ciò, il Consigliere voleva fare il punto sulle prospettive future di rilancio del litorale: “Conferme e preoccupazioni aggiunte nella Commissione Territorio – spiega subito Chiappini - la conferma più dolorosa è purtroppo sulla nostra preoccupazione riguardo al rischio di allungamento delle tempistiche per l’approvazione del “Piano Spiagge”. Oggi ci troviamo con un ricorso al T.A.R. da parte di una cocciuta Amministrazione che ha il solo effetto di bloccare tutto. La scelta del Comune di effettuarlo prima, e confermarlo poi, comporta un tragico aumento dei tempi, mentre il ritiro del ricorso stesso obbligherebbe ad una nuova procedura Vas, con un nuovo percorso e un nuovo passaggio in Regione”.

Secondo Chiappini quindi va avanti il braccio di ferro fra Amministrazione comunale e regionale, con la conferma del ricorso al T.A.R. da parte del Comune contro le prescrizioni che la Regione ha imposto dopo la procedura di V.A.S.
“A questo punto - spiega - tre sono gli scenari possibili:
1) si attendono i tempi di accoglimento da parte del Tribunale, notoriamente non brevi
2) Amministrazione comunale e Regione si accordano per il ritiro del ricorso al T.A.R., nel qual caso, se l’ente regionale mantenesse anche solo una parte delle prescrizioni, il progetto troppo tempestivamente approvato dal Comune dovrebbe essere nuovamente sottoposto a V.A.S., con i tempi (e i costi) previsti
3) il Comune ritira autonomamente il ricorso al T.A.R. accogliendo le prescrizioni.
Ma anche quest’ultima ipotesi non accelererebbe ormai i percorsi in quanto, come emerso in Commissione, occorrerebbe attendere che il nuovo P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale, ex P.R.G.) recepisse il Piano Spiagge e, contestualmente, il P.U.D. (Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali), pronto da due anni ma mai approvato. Quindi, se non abbiamo capito male, non basterebbero 2 anni”.

Per quanto riguarda la striscia di retro spiaggia di proprietà MPS, pare che non sia possibile la vendita frazionata ad ogni gestore interessato, da alcuni già ambita: “Secondo quanto asseriscono gli Uffici comunali – spiega Chiappini - non è possibile la vendita frazionata della striscia retrostante gli arenili di proprietà della Marinella S.p.a., oggi delimitata dalla linea demaniale verso il mare e dalla strada litoranea a monte (attualmente in concessione ai balneatori), perché manca lo “strumento urbanistico attuativo” da parte dell’Amministrazione comunale; quindi eventuali acquisti di lotti frazionati da parte dei singoli balneatori sarebbero da considerarsi nulli. Ciò comporta che – spiega ancora il Consigliere - se da un lato un balneatore ci penserà ben più di due volte a pagare il compromesso d’acquisto o addirittura l’intera somma a Marinella S.p.a. (che, ricordiamo, sta chiudendo per liquidazione) con il rischio di non vedersi rimborsato alcunché se il contratto fosse dichiarato nullo, dall’altro rimarrebbe valida solo un’ipotesi: quella dell’acquisto da parte di un unico soggetto disposto a investire una somma che, secondo le nostre informazioni, con il nuovo piano, aumenterebbe a dismisura di valore attestandosi ai 10 milioni di euro che la società, ci dicono, chiede per l’intera striscia”.

Anche per i materiali spiaggiati accatastati tra la spiaggia e la litoranea occorrerà reperire le risorse per lo smaltimento, con un’aggravante in più, come asserisce lo stesso Chiappini: “Il materiale spiaggiato diventa rifiuto speciale non appena viene spostato dalla spiaggia e accatastato, e quindi deve essere sottoposto a tutte le procedure e gli onerosi costi conseguenti. Con la sua inazione. inoltre, l’Amministrazione impedisce che i canoni versati dai balneatori fissi sarzanesi per le concessioni vengano girati dalla Regione al comune per la manutenzione delle spiagge. E non è roba da poco, perché si tratta di più di 80.000 € l’anno che potrebbero concorrere a coprire, anche se parzialmente, la spesa di rimozione degli spiaggiamenti. Temiamo, e come noi tutti i “presunti” gestori spiagge ascoltati, che la montagna di legname e scarti là accatastata sarà oggetto di selfie e tristi “Cartoline da Marinella” ancora a lungo”.

Per la controversa linea demaniale non è uscito nessun approfondimento ulteriore dalla Commissione, e la questione della sua ridefinizione a vantaggio del pubblico rimane ferma: “Una linea demaniale sulla quale persino la segreteria supplente del PD nutre seri dubbi, tanto da averli messi nero su bianco sulla stampa. E non è cosa da poco, visto che chi compra dalla Marinella S.p.a. potrebbe, un domani, perdere l’intero investimento se la linea demaniale venisse portata dove prescrive la norma di legge, ovvero: “là dove batte l’onda di mareggiata straordinaria e esitano i conseguenti residui palustri” – attacca ancora Chiappini che così poi conclude - la nostra richiesta di incontro con gli organi comunali in Commissione Territorio era del tutto propositiva. Ma viste le risultanze che danno adito a ben poche soluzioni durature, non ci resta che farci latori di una notizia purtroppo ripetitiva: anche quest’anno, e più che negli anni precedenti, Marinella dovrà affrontare una stagione balneare incerta. A conti fatti poi, e valutando l’esperienza del passato, si può prevedere che non si potrà mettere mano a nulla prima di due/tre anni, considerati i tempi per la stesura del nuovo P.U.C. e delle conseguenti procedure”.

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